Alessandra MENELAO: comunicato Stampa del 10/12/2014
Malala Yousafzai, la violenza talebana l’ha travolta ma lei non si è fermata
Malala Yousafzai, la violenza talebana l’ha travolta ma lei non si è fermata
10/12/2014  | Mobbing&Stalking.  

 

Quando il coraggio è più forte…

 

Come anticipato lo scorso 10 ottobre, nel corso dei lavori del IV Congresso Nazionale Uilpa, durante la consegna del premio “La Penna Rosa” alla giornalista Rai Lucia Goracci, è stato consegnato oggi ad Oslo il premio Nobel per la Pace a Malala Yousafzai.

 

Malala a soli diciassette anni diventa la più giovane vincitrice del prestigioso riconoscimento. Commossa nel ricevere il premio dal presidente del comitato per il Nobel, l'ex premier norvegese Thorbjørn Jagland, ha dichiarato: «Racconto la mia storia non perché è unica ma, al contrario, perché non lo è: è la storia di tante ragazze».

 

Malala è una studentessa e attivista pakistana, nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione.

 

All'età di undici anni è diventata celebre per il blog, da lei curato per la BBC, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne. È stata nominata per l'International Children's Peace Prize, premio assegnato da KidsRights Foundation per la lotta ai diritti dei giovani ragazzi.

 

Il 9 ottobre 2012 è stata gravemente ferita alla testa e al collo da un gruppo armato di talebani saliti a bordo del pullman scolastico sul quale viaggiava per tornare a casa da scuola.

 

Ricoverata nell'ospedale militare di Peshawar, è sopravvissuta all'attentato dopo numerosi interventi chirurgici per rimuovere i proiettili.

 

Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani pakistani, ha rivendicato la responsabilità dell'attentato, affermando che la ragazza «è il simbolo degli infedeli e dell'oscenità»; e che, qualora fosse sopravvissuta, sarebbe stata nuovamente oggetto di attentati.

 

Il 12 luglio 2013, in occasione del suo sedicesimo compleanno, memorabile è stato il suo discorso all’ONU che ha fatto indossando lo scialle appartenuto a Benazir Bhutto, che resterà nella memoria di tutti.

 

La sua eroica e coraggiosa lotta sostenuta in un contesto di così grande pericolo rappresenta un importante esempio di come bisogna combattere con tutti i mezzi la lotta alle discriminazioni culturali, alla difesa dell’istruzione dei bambini di tutto il mondo e a tutte le forme di violenza.

 

Il 10 ottobre 2013 è stata insignita del Premio Sakharov per la libertà di pensierodal presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz.

 

«Non m’importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto ciò che voglio è istruzione. E non ho paura di nessuno». (Malala Yousafzai)