Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 26/11/2014
Operazioni dell'UE per la ricerca e salvataggio di richiedenti asilo nel Mediterraneo
Operazioni dell'UE per la ricerca e salvataggio di richiedenti asilo nel Mediterraneo
26/11/2014  | Sindacato.  

 

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BACKGROUND

 

1. Un anno fa, la CES ha chiesto misure urgenti per una più efficace protezione dei migranti e rifugiati, la loro vita e i loro diritti lungo i confini dell'UE. La CES ha chiesto un intervento urgente nelle operazioni di ricerca e salvataggio per evitare ulteriori morti nel Mar Mediterraneo e ha esortato le istituzioni europee e tutti gli Stati membri a fare il necessario per intensificare la lotta contro i trafficanti, per promuovere la cooperazione tra gli Stati membri anche rivedendo la legislazione europea in materia di asilo e il re-insediamento dei richiedenti asilo (Regolamento Dublino), nonché per migliorare le strutture di accoglienza e protezione in materia di diritti fondamentali sanciti dal diritto comunitario.

 

2. Durante l'ultimo anno, l'instabilità politica in Africa e in Medio Oriente è stata la ragione per uno intensificato dislocamento di popolazioni: 5 milioni di persone provenienti da Siria e Iraq affollano i campi profughi istituiti vicino o all'interno dei confini della Turchia, la Giordania, il Libano, e la Tunisia . Essi diventano obiettivi facili per i trafficanti che contrabbandano persone sfruttando le rotte del Mediterraneo centrale.

 

3. Mare Nostrum è un'operazione meritoria attuata dalle autorità italiane, lanciata sull’onda emotiva degli eventi di Lampedusa dell’ottobre 2013. Mare Nostrum attua attività di pattugliamento, di ricerca e salvataggio su larga scala. Opera in una fascia di mare che arriva a 175 miglia di distanza dalle coste italiane, in direzione delle coste libiche, ed è dotata di mezzi sofisticati per il rilevamento e intercettazione di barche alla deriva. L’operazione ha impegnato mezzi militari italiani della marina ed aviazione, con un costo mensile stimato in 9 milioni di euro al mese.

 

4. E 'stata una grande azione umanitaria. Più di 100.000 persone sono state salvate e assistite in mare. I profughi sono stati sbarcati in Italia e trasferiti in centri di accoglienza/detenzione. Non dobbiamo dimenticare comunque che, nonostante gli sforzi dispiegati, migliaia di migranti (stimati in più di 2.000 persone) hanno perso la vita tentando di raggiungere l'Italia via mare.

 

5. Inoltre, le strutture di accoglienza in Italia versano ancora in precarie condizioni e spesso ai margini di ciò che è accettabile in termini di rispetto dei diritti fondamentali (come recentemente dichiarato dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo).

 

6. Recentemente, il governo italiano ha annunciato un phasing out delle operazioni di Mare Nostrum, entro la fine del 2014. Nel frattempo, dopo lunghe insistenze, si è ottenuto un incremento delle operazioni di FRONTEX – iniziato il 1 ° novembre -  con il nome di operazione Triton.

 

7. Con un budget di 2,9 milioni di euro al mese, l'operazione Triton impegna mezzi materiali (personale, navi, aeromobili ed elicotteri), forniti da 15 Stati membri, al fine di effettuare la sorveglianza delle frontiere, pattugliando la fascia costiera delle acque italiane (30 miglia ).

 

8. E 'stato dichiarato pubblicamente dalla Commissione europea che, con un budget limitato e restrizioni di mandato imposte dai trattati e dalla sua stessa costituzione, FRONTEX da sola non può compensare un disimpegno completo delle autorità italiane dalle attività di pattugliamento, ricerca e salvataggio nel Mar Mediterraneo.

 

9. Le operazioni di FRONTEX non sono attrezzate per svolgere attività di ricerca e soccorso; FRONTEX non ha le strutture adeguate per svolgere l'assistenza di soccorso rapido delle persone che si trovano in pericolo in mare; inoltre le sue navi rimarranno all'interno delle acque nazionali italiane.

 

Ed infine: le navi che operano sotto l'ombrello FRONTEX sono obbligate a sbarcare i profughi sul territorio italiano.

 

10. Infatti, forti contraddizioni persistono su ciò che le autorità italiane intendono fare a sostegno delle operazioni di Triton. Il governo italiano ha dichiarato che smetterà completamente qualsiasi attività di ricerca e salvataggio, ed attuerà il pattugliamento solo sotto il comando FRONTEX; ma FRONTEX e la Commissione europea sostengono che la ricerca e salvataggio continueranno, e tutte le operazioni saranno sotto il comando della Marina italiana, tra cui il momento della consegna da parte di FRONTEX e di altri Stati membri.

 

11. Di fronte a questo contesto ed il fatto che enormi flussi di rifugiati attraverso il Mar Mediterraneo sono ancora in corso, la CES esprime forti preoccupazioni e invita l'UE e le autorità nazionali ad adottare strategie più chiare e azioni efficaci.

 

Posizione CES (da adottare al Comitato Esecutivo)

 

12. Con il deterioramento della situazione politica in Nord Africa e in Medio Oriente, con milioni di sfollati che affollano i campi profughi alle frontiere delle zone di guerra, la CES chiede il proseguimento di operazioni umanitarie volte a salvare vite umane, soprattutto in mare, mettendo al riparo le persone con schemi di protezione internazionale su vasta scala.

 

13. Tale priorità deve essere posta nell’agenda politica dell'UE e dei suoi Stati membri. Per questo motivo, la CES esprime la sua più profonda preoccupazione per le operazioni di Triton e il disimpegno graduale delle autorità italiane dal programma Mare Nostrum. In particolare, la CES denuncia la miope e prematura decisione delle autorità italiane e delle istituzioni UE a disimpegnarsi dalle operazioni di  ricerca e soccorso ed attività umanitarie che hanno salvato centinaia di migliaia di vite umane, da quando Mare Nostrum è iniziato il 18 ottobre del 2013.

 

14. La CES accoglie con favore il fatto che alcuni Stati membri abbiano risposto positivamente alla richiesta di sostegno materiale e finanziario nell'ambito del programma UE Triton. Tuttavia, ci permangono gravi carenze nei mezzi e nel mandato di questo programma.

 

15. Consapevoli del mandato limitato dato dall'Unione europea a Frontex nella messa a punto di azioni di ricerca e salvataggio, la CES deplora la mancanza di impegno della maggior parte degli Stati membri dell'UE nel garantire un'adeguata cooperazione con le autorità italiane in tali operazioni nel Mediterraneo.

 

16. Inoltre, la CES deplora la mancanza di trasparenza per quanto riguarda le caratteristiche e le prospettive dei programmi futuri. In particolare, è deplorevole che il governo italiano abbia deciso di tenere il pubblico all'oscuro delle dimensioni reali e le caratteristiche del coinvolgimento italiano nel Mar Mediterraneo nel prossimo futuro.

 

17. Un disimpegno dell’azione umanitaria lungo le coste libiche è prematuro.

 

La CES chiede di l’adozione di un programma su vasta scala di protezione temporanea a favore delle persone in fuga da guerre e persecuzioni. Tale programma dovrebbe coinvolgere tutti gli Stati membri sotto il coordinamento e le regole dell'UE.

 

18. La CES chiede un rispetto incondizionato dei diritti fondamentali delle persone, compresi i diritti dei migranti privi di documenti, come sancito dai trattati dell'UE e delle convenzioni internazionali.