Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 30/12/2021
Veronese: «Un grido d'allarme, infortuni e morti sul lavoro»
Veronese: «Un grido d'allarme, infortuni e morti sul lavoro»
30/12/2021  | Sindacato.  

 

 

Solo pochi giorni fa, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso per lo scambio di auguri per Natale e Capodanno al Quirinale, con le alte cariche dello Stato, ha ricordato come gli infortuni sul lavoro, anche mortali, continuino, e questo è scandalosamente grave.
 
Sì, perché è scandaloso morire ancora nel 2021 a causa del lavoro, ed è altrettanto vergognoso e inaccettabile contare oggi più di 500mila lavoratori e lavoratrici infortunati e 1.116 morti alla soglia del 2022.
 
Nell'ultimo report pubblicato oggi dall'Inail, i dati non fanno che riprendere i tristi fatti di cronaca che leggiamo ormai da giorni. Vite spezzate ingiustamente, vite di giovani, e troppo spesso meno giovani, lavoratrici e lavoratori che ci ricordano come la causa principale della loro morte sia la cattiva organizzazione del lavoro, poco attenta alla sicurezza e troppo orientata al profitto ad ogni costo.
 
1.116 morti in 11 mesi, in un Paese, lo ricordiamo, che avrà 191,5 miliardi di euro del PNRR da investire e che ad oggi non ha né un piano serio sulla salute e sicurezza né una strategia nazionale (l'unico paese in Europa a non averla mai avuta) nella quale siano indicate le priorità sulle quali concentrare l'impegno di tutti: Istituzioni, enti, parti sociali.
 
E allora fissiamolo come buon proposito per il nuovo anno. Avviamo una strategia nazionale che affronti seriamente il tema della salute e sicurezza sul lavoro. Non basta contare chi non c'è più, occorre investire, impegno e risorse, affinché il lavoro non sia più una trappola mortale.
 
Prevenzione, informazione, formazione. Lo abbiamo ribadito, come Organizzazioni sindacali, oramai nella primavera scorsa, nel Patto per la salute e per la sicurezza sul lavoro e come UIL ci siamo impegnati nella campagna #zeromortisullavoro. Vogliamo e pretendiamo un atto di responsabilità collettiva tra Governo, Istituzioni, Conferenza Stato-Regioni, Enti preposti, Parti Sociali (CGIL-CISL-UIL e Associazioni Datoriali), che ponga al centro la difesa del lavoro in sicurezza. Sempre.
 
 
 
 
Roma, 30 dicembre 2021