Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 29/11/2021
«Regolarizzazione 2020, rilasciati 38.000 permessi di soggiorno su 230.000 domande»
«Regolarizzazione 2020, rilasciati 38.000 permessi di soggiorno su 230.000 domande»
29/11/2021  | Immigrazione.  

 

 

A 15 mesi dalla conclusione della procedura di emersione, 78.897 le pratiche esaminate, circa 38 mila i permessi consegnati e 7.988 i rigetti. In coda città come Roma, Napoli e Milano con, rispettivamente il 7,1%, 9,2% e 0,9% di domande esaminate e permessi di soggiorno rilasciati.   Dati della Campagna “Ero Straniero” aggiornati alla data del 27 ottobre 2021. Il 31 dicembre scade la proroga dei circa 600 contratti interinali presso il Ministero dell’interno, che sono stati molto importanti per correggere i ritardi della Pubblica Amministrazione. È necessario che vengano prorogati, pena maggiori ritardi in una procedura che sembra non avere mai fine.

 

Scarica QUI il dossier di Ero straniero Scarica QUI i dati completi delle prefetture. oma, 29 novembre 2021 – “Come campagna > seguiamo con grande attenzione l’attuazione della regolarizzazione straordinaria prevista dal governo nel maggio 2020, preoccupati in particolare dai tempi troppo lunghi dell’esame delle 230.000 domande presentate e dalla situazione di precarietà che tale ritardo sta determinando”: lo hanno dichiarato i promotori illustrando – lo scorso 25 novembre – in una conferenza stampa alla Camera dei deputati, l’ultimo approfondimento sul tema. Oltre ai dati -  raccolti attraverso l’accesso agli atti messo a disposizione dal Ministero dell’Interno – Sono presenti in questo approfondimento importanti testimonianze di cittadini stranieri od operatori di patronato che chiariscono con dovizia di particolari le criticità e gli ostacoli emersi in molte prefetture locali o questure all’esame delle domande (dall’impossibilità per i richiedenti di lasciare l’Italia, alle intervenute cessazioni dei rapporti di lavoro, al requisito dell’indennità alloggiativa, alle prove di presenza in Italia l’8 marzo del 2020 condizione preliminare posta dalla stessa procedura di emersione). “Dai dati risalenti alla fine di ottobre scorso – si legge nel rapporto - emerge che poco più di un terzo delle pratiche è stato finalizzato finora da parte delle prefetture e sono solo 38.000 circa i permessi di soggiorno rilasciati dalle questure a procedimento ultimato. Ancora critica la situazione in alcune grandi città: a Milano, delle 25.900 domande ricevute, sono in via di rilascio solo 2.551 permessi di soggiorno. A Roma su 17.371 domande, sono 1.242”. Come sottolineato nell’ultimo rapporto della Fondazione Moressa su 456 mila posti di lavoro persi nel 2020 a causa dell’emergenza Covid, il 35% ha riguardato cittadini stranieri. Le donne sono state più colpite degli uomini.  “Tra le questioni più sentite da chi è in attesa di ottenere i documenti – hanno ricordato i promotori della campagna – c’è il divieto, di fatto, di lasciare l’Italia: i lavoratori e le lavoratrici in emersione, pur avendo una posizione regolare sul territorio, non possono rientrare nel Paese di origine fino a che la procedura non si conclude”.  la situazione dei ritardi negli uffici potrebbe ulteriormente peggiorare perché il 31 dicembre finisce la proroga dei contratti interinali presso il Ministero dell’interno e, salvo interventi legislativi in tempi brevissimi, si va verso lo stallo definitivo della regolarizzazione. Per scongiurare tale scenario la campagna ha elaborato alcuni emendamenti alla legge di bilancio, che verranno presentati in Senato da senatori di gruppi parlamentari diversi (tra cui Bonino, De Petris, Errani, Nannicini). Due degli emendamenti sono pensati come interventi a breve termine, necessari a “salvare la sanatoria”. Il primo prevede l’autorizzazione a stanziare le risorse necessarie a prorogare almeno per il 2022 i contratti degli interinali già assunti. Il secondo garantisce la prosecuzione dei procedimenti in corso consentendo alle persone in attesa, di superare gli ostacoli burocratici emersi a causa del protrarsi dei tempi dell’esame delle domande e ottenere finalmente il permesso di soggiorno. Vi è poi un emendamento più strutturale con cui si propone di mettere fine al sistema illogico delle sanatorie, introducendo un percorso sempre accessibile per uscire dall’irregolarità e rientrare nell’economia legale, e che produrrebbe entrate, nuove e stabili, per lo Stato.

 

Due degli emendamenti sono pensati come interventi a breve termine, necessari a “salvare la sanatoria” garantendo la prosecuzione dei procedimenti in corso da parte dell’amministrazione e consentendo alle persone che hanno fatto domanda di ottenere finalmente il permesso di soggiorno richiesto, superando gli ostacoli burocratici attuali. Vi è poi un emendamento più strutturale con cui si propone di mettere fine al sistema illogico delle sanatorie, introducendo un percorso sempre accessibile per uscire dall’irregolarità e rientrare nell’economia legale, e che produce entrate, nuove e stabili, per lo Stato. Il primo intervento prevede l’autorizzazione a stanziare le risorse necessarie a prorogare almeno per il 2022 i contratti degli interinali già assunti, in scadenza a fine 2021, consentendo di processare e definire le pratiche e porre rimedio ai gravi ritardi che si sono verificati nell'ultimo anno dovuti principalmente al perenne sotto organico di tali uffici. Il successivo emendamento consente a chi ha ricevuto un rigetto della domanda per motivi esclusivamente dipendenti dal datore di lavoro o per la difficoltà di ottenere l'idoneità alloggiativa (che abbiamo visto essere tra le cause principali di rigetto), di usufruire comunque della possibilità di mettersi in regola e ottenere un permesso per attesa occupazione. Si tratta di un intervento già previsto in seguito alla sanatoria del 2012 (con l'art. 9, commi 10 e ss. del D.L. 76/2013), proprio perché in questo tipo di procedure, come abbiamo visto, è molto alto il rischio di incorrere in situazioni che mettono in serio pericolo l’emersione, indipendenti dalla volontà di chi ha presentato la domanda. L’ultimo emendamento, con un raggio d’azione più a lungo termine, si propone di completare quanto avviato con la regolarizzazione 2020 per svuotare il bacino di irregolarità esistente. L'ultima stima Ismu vede la presenza in Italia a inizio 2021 di circa 500.000 persone in condizione di soggiorno irregolare, da cui vanno sottratte le circa 230.000 persone che hanno aderito alla regolarizzazione 2020. Consideriamo dunque, con un calcolo di massima, la presenza di circa 200.000-250.000 persone irregolari attualmente sul territorio italiano”.