MEZZOGIORNO  - Santo BIONDO
Biondo: “La Zes è uno strumento di politica industriale“
“Il Governo coinvolga parti sociali e Regioni“
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09/01/2024  | Sindacato.  

 

 

Se il governo considera realmente la Zes uno strumento attraverso il quale costruire una politica industriale moderna ed efficace per il Mezzogiorno, dando all'area uno sviluppo produttivo anche rispetto alla fase di importanti transizioni - energetiche ed ambientali in primis - che il mondo sta attraversando, è opportuno che coinvolga, attraverso l'avvio di un confronto informato e di merito, le Regioni e le parti sociali.



Abbiamo sempre sostenuto la necessità di un potenziamento concreto delle Zone economiche speciali.



Anche per questo, dopo aver ritenuto inopportuna l'idea del governo di accentrare a Roma tutte le responsabilità progettuali delle Zes, riteniamo determinante che questo strumento dall'alta valenza produttiva rimanga legato alle strategie territoriali e che, quindi, le otto regioni restino coinvolte nei percorsi di sviluppo di questo strumento fondamentale per il futuro economico e produttivo del Sud Italia.



Noi, infatti, consideriamo la Zona Economica Speciale un'importante leva di politica industriale per il Mezzogiorno. In particolare, il binomio Zes-porti può rappresentare un forte attrattore per gli investimenti privati nelle aree retroportuali. Il rischio che vediamo profilarsi è quello di un ritorno al passato, quando errori imperdonabili di gestione hanno disseminato le aree portuali e retroportuali di capannoni industriali rimasti vuoti e inoperosi.



Siamo convinti, infine, del fatto che sia fondamentale procedere alla sottoscrizione di un protocollo nazionale sulle relazioni industriali, legato ai territori, che si occupi di verificare la qualità degli investimenti privati, che sia in grado di accertare gli impatti occupazionali dei progetti che verranno presentati, che garantisca l'applicazione dei contratti collettivi di lavoro, che vigili sul rispetto delle norme sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, che promuova la contrattazione di secondo livello e che sia in grado di fare argine agli interessi inaccettabili della criminalità organizzata.



Roma, 9 gennaio 2024