Il Covid torna a preoccupare per la sua crescita esponenziale mentre il Governo sembra non volersene accorgere. Nonostante i dati preoccupanti riferiti alla diffusione delle infezioni, la campagna vaccinale resta al palo.
Non possiamo farci cogliere impreparati. È necessario adottare comportamenti ispirati al rigore e alla tutela.
La Uil invita il Governo a riaccendere i riflettori sulla pandemia, tutt'altro che finita, dando impulso alla campagna vaccinale. Vanno verificate, inoltre, le scorte regionali dei dispositivi di protezione individuale e dei dispositivi medici per tutte le lavoratrici e i lavoratori, in particolare per quelli della filiera sanitaria e degli utenti tutti.
Vanno diffuse, poi, le mascherine chirurgiche e tutti i dispostivi di protezione nei luoghi di lavoro sanitario e socio assistenziale: non possiamo commettere gli stessi errori, è necessario porre attenzione ai pazienti fragili in dimissione dagli ospedali, alla gestione dei posti letto in Rsa e alla tenuta dei Pronto soccorsi, affinché possa essere un periodo di festa per tutto il Paese.
Al Governo, poi, ricordiamo che le risorse stanziate per la sanità pubblica sono del tutto insufficienti a contrastare i crescenti costi di gestione del Servizio sanitario nazionale dovuti all'inflazione, a mettere in campo un concreto piano di assunzioni, a varare un congruo rinnovo contrattuale per il personale sanitario. L'appiattimento delle retribuzioni è la principale causa dell'esodo delle migliori professionalità dal Servizio sanitario nazionale: ciò nonostante, per i rinnovi contrattuali sono previsti solo 2,7 miliardi, ben al di sotto dell'indice Ipca.
Roma, 15 dicembre 2023
