INPS – CIG  - Guglielmo Loy
Loy: l'incremento dei rapporti stabili speriamo che sia indice di ripresa economica
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19/04/2018  Occupazione.  

 

 

I dati diffusi oggi dall´Inps sulla cassa integrazione vanno letti anche alla luce di ulteriori dati che sono stati analizzati dal Servizio Politiche Attive e Passive della UIL.

 

La cassa integrazione che in questi lunghi anni di crisi ha avuto un ruolo prioritario nel mantenimento dei posti di lavoro, continua la sua discesa di richieste e nel I trimestre 2018, con 62,4 milioni di ore autorizzate, vede assottigliare sempre di più la distanza con l’anno pre crisi, il 2008 (47,1 milioni di ore).

 

Il forte calo della cassa integrazione straordinaria (- 41,9%), a cui si accompagna anche la riduzione delle ore di ordinaria, porta ad una diminuzione di ore richieste pari al 38,7% rispetto allo stesso trimestre del 2017.

 

La cassa in  deroga che mostra una lenta, ma continua decrescita, fino al completo esaurimento della stessa, (-  88,5% rispetto al I trimestre 2017) vede però l’avvicendarsi degli altri Fondi di solidarietà.

 

Dall´ultimo monitoraggio, con dati aggiornati a marzo, risulta una consistente richiesta che va ad aggiungersi e a rendere più esaustivo l’andamento del sistema degli ammortizzatori sociali esistenti. Al FIS (Fondo di integrazione Solidarietà) sono pervenute 28 milioni di ore richieste, per un totale di lavoratori interessati pari ad oltre 121 mila;  al FSBA (Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato) le domande di prestazione sono 10.251 per circa 29 mila lavoratori; per quanto riguarda tutti gli altri Fondi di Solidarietà abbiamo un ammontare di oltre 6,2 milioni di ore, per complessivi 317 mila lavoratori in richiesta.

 

E’ chiaro quindi che da questa visione più complessiva dell’utilizzo dell´insieme degli ammortizzatori sociali previsti dal nostro ordinamento, il quadro diventa meno positivo di quello evidenziato dalla sola cassa integrazione ordinaria e straordinaria.

 

A tale quadro occorre aggiungere la fotografia dell´aumento delle domande di disoccupazione nel I bimestre 2018, che si concentrano in maniera più marcata nel Mezzogiorno dove assorbono il 37,5% del totale.

 

Un flash, da ultimo, sui dati dell´Osservatorio sul precariato: siamo in presenza di una crescita tendenziale del 19,3% dei rapporti di lavoro attivati nel I bimestre 2018. Per ogni attivazione di rapporto a tempo indeterminato, ne sono stati accesi 2 a termine con un aumento di questi ultimi del 15,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Ma l’elemento interessante di cui ci informa l’Inps, è che sui 310 mila rapporti attivati e trasformati a tempo indeterminato (anche questo dato è in crescita), solo 1/5 presenta i requisiti per accedere agli sgravi contributivi introdotti dall’attuale Legge di Bilancio, il che potrebbe far presumere ad una maggiore propensione delle aziende ad assumere over 35. In generale l’incremento dei rapporti stabili speriamo che sia un indice di ripresa economica che, ad oggi, sembra ancora troppo flebile.

 

 

Roma 19 aprile 2018