CASSA INTEGRAZIONE  - Guglielmo Loy
Loy: CIG. Oltre 300 mila i posti di lavoro salvaguardati. Rapporto UIL
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22/05/2015  Occupazione.  

 

 

 

Sono 340 mila i posti di lavoro salvaguardatidalla cassa integrazione nel I quadrimestre 2015. Nonostante il perdurante calo occupazionale generale continua ad essere questo il positivo risultato del principale strumento di sostegno al reddito.

Con 231 milioni di ore autorizzate e una forte flessione del 40,9% rispetto allo stesso periodo del 2014, quale conseguenza anche dell’implacabile blocco di risorse della cassa in deroga, la cassa integrazione ancora una volta salva dall’entrata nello stato di disoccupazione centinaia di migliaia di lavoratori.

Preoccupa – osserva Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL - l’incessante richiesta di cassa integrazione straordinaria che assorbe, con oltre 142 milioni richieste nel quadrimestre, il 61% delle ore richieste dalle aziende. Maggiormente critico è il dato, non realistico, della scarsità di ore di deroga (16,3 milioni, con un calo dell’80,9% rispetto al I quadrimestre 2014) rispetto all’effettivo fabbisogno che continuano a “supplicare” senza ascolto soprattutto quei lavoratori che non hanno altri ammortizzatori sociali.

La fotografia delle ore di cassa integrazione richieste dal sistema imprenditoriale in questi primi 4 mesi dell’anno mostra, rispetto allo stesso periodo del 2014,   una generalizzata riduzione di ore per gestione, per macro area, per regioni e settori produttivi.

In particolare, la flessione ha interessato indistintamente tutte e tre le gestioni: -80,9% la cassa integrazione in deroga, -31,9% la straordinaria e -25,2% l’ordinaria.

A livello di macro area, le richieste si sono ridotte nel Nord del 48,1%, nel Mezzogiorno del 39,9% e nel Centro  del 38,4%.

 

Tutte le Regioni e le 2 Province Autonome di Trento e Bolzano, vedono una diminuzione delle richieste di cassa integrazione con la maggiore flessione inBasilicata (-67,1%) e la minore inPiemonte (-20,0%).

 

La cassa integrazione cresce in 12 Province, con la percentuale più alta a Grosseto (+88,79%), a fronte della  maggiore flessione che si registra a Enna (-90,7%).

 

Si registra, sottolinea Guglielmo Loy, una contrazione delle richieste di ore di cassa integrazione da parte delle aziende, in tutti i principali rami di attività: il calo maggiore nell’artigianato (-83,4%), seguito dalcommercio (-62,4%), dall’industria (-34,3%) e dall’edilizia (-33,8%)

In valori assoluti, l’industria assorbe il maggior numero di ore richieste (174,2 milioni), seguita dall’edilizia (32 milioni), dal commercio (21,6 milioni) e dall’artigianato (3,3 milioni).

 

Se il calo è dovuto a una ripresa è un’ipotesi di difficile verifica nel breve periodo considerato. Crediamo, tuttavia,  che la causa della flessione dell’uso dell’ammortizzatore sociale sia dovuta, principalmente, alla chiusura di aziende e all’aumento dei lavoratori traghettati verso la disoccupazione.

In tale stato di incertezza e di persistente sofferenza delle imprese e dei lavoratori – conclude Guglielmo Loy - crediamo che, finchè non sia certa la ripresa con tangibili effetti positivi sull’occupazione, è prematuro e sconveniente procedere oggi verso la strada di una riduzione della cassa integrazione, così come sembra profilarsi con i decreti attuativi del Jobs Act.

 

 

Roma, 22 maggio 2015