Sintesi  - Carmelo Barbagallo
Sintesi dell'intervento di Luigi Angeletti a Tg Sky
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01/09/2014  Sindacato.  

 

SINTESI DELL’INTERVISTA DEL SEGRETARIO GENERALE UIL, LUIGI ANGELETTI, A “TG 24 MATTINA” SKY

 

1) In Germania, nessun Ministro ha mai avallato l’idea di stampare moneta purchessia. Anche la Germania ha problemi di domanda interna - la recessione colpisce anche l’industria tedesca – ma non accetterà mai l’idea che dalla crisi si esca stampando soldi. Si può trovare un accordo razionale, quello che sostiene Draghi: fare le riforme e sostenerle attraverso maggiore flessibilità nel rigore dei conti.

 

2) Non ci sarà un “autunno caldo”. Purtroppo, però, ci saranno situazioni serie e drammatiche che riguardano l’industria, o settori dell’industria come la siderurgia, dove i problemi non potranno essere occultati a lungo così come hanno fatto sinora.

 

3) Per quel che riguarda l’articolo 18, i sindacati sono dei riformisti per definizione. I sindacati che non sono capaci di cambiare e di riformare non esistono, sono dei movimenti politici. Per noi è una cosa possibile. Faccio osservare che anche con il Governo Monti abbiamo, in qualche modo, modificato l’art. 18. Bisogna fare, però, le riforme che servano a migliorare e semplificare la vita delle persone e a comporre i conflitti nel modo più razionale possibile. I conflitti tra lavoratori e imprese ci saranno sempre, è un dato oggettivo. Bisognerà comporre questi conflitti nel modo più ragionevole e reciprocamente vantaggioso.

 

4) Come si possono trovare le risorse? Faccio un rapido e succinto elenco: riducendo le società municipalizzate, applicando sul serio i costi standard e riducendo il numero dei comuni. In tre anni tutte queste cose si possono fare e porterebbero, sul serio, risparmi nella spesa pubblica. Un po’ di risorse si potrebbero trovare attuando e non rinviando, per esempio, le proposte di Cottarelli. Sono tre anni che rinviano tutte queste operazioni di risanamento, è ovvio che, poi, nel mese di dicembre mancano i soldi necessari e si cercano altrove, magari mettendo mano alle pensioni o aumentando le tasse sulle case o facendo qualche altra operazione distruttiva. Il Presidente del Consiglio continua a spiegarci le riforme che farà: ora, però, le deve fare, perché non abbiamo più tempo. Bisogna avere il coraggio di farle, adesso. Renzi ha la maggioranza e non credo che il Parlamento sia nelle condizioni di respingere le proposte del Governo: finora non è accaduto, vediamo cosa succederà nei prossimi mesi.

 

5) Sono tre anni che spieghiamo che la crisi del nostro Paese dipende da un’eccessiva tassazione in generale e soprattutto da un eccessivo livello di tassazione sul lavoro e, infatti, distruggiamo posti di lavoro. Per essere un Paese competitivo bisogna ridurre le tasse e cambiare le regole.

 

6) L’unica cosa che Renzi ha fatto, con un decreto, è stata la riforma della pubblica amministrazione, di cui francamente nessuno se ne è accorto. Gli unici che se ne sono accorti sono le 1500 persone che non hanno più il distacco sindacale e che, ora, peraltro, lavoreranno meno di quando erano sindacalisti. Ci sarebbe piaciuto che Renzi avesse usato la stessa logica con i costi della politica tagliandoli del 50% con un decreto: vediamo se ha il coraggio di farlo.

 

Il Governo “del fare” deve essere “un governo del fare” e non del “far finta di fare”.

 

 

Roma, 1 settembre 2014                                                                                                                    Ufficio stampa Uil