Patto per la Salute  - Silvana ROSETO
Patto per la Salute non mette al centro la persona: si lavori per un Ssn efficiente e di qualità
Dal rapporto del Censis boom sanità privata e intramoenia, puntare ad estendere l’integrativa
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24/07/2014  Salute.  

 

 

 

DICHIARAZIONE DI CARLO FIORDALISO, SEGRETARIO CONFEDERALE DELLA UIL

 

 

 

“Stiamo perdendo tempo prezioso, rischiando di indebolire ulteriormente il diritto alla salute dei cittadini. Se queste sono le tanto auspicate riforme di Renzi, ne possiamo fare abbondantemente a meno.” E’il commento del Segretario Confederale UIL Carlo Fiordaliso a pochi giorni di distanza dalla definizione del Patto per la Salute tra Stato e Regioni e alla luce del recente rapporto del Censis che evidenzia il ricorso sempre maggiore alla sanità privata ed all’intramoenia e dell’ultima relazione del Cnel che sottolinea l’insoddisfazione degli italiani rispetto ai Pronto Soccorso con particolare criticità alle liste d’attesa ed ai servizi di medicina territoriale.

 

“Consideriamo il Patto per la Salute - continua Fiordaliso - un’occasione mancata. Non soltanto perché non sono stati coinvolti né auditi gli operatori del settore, i cittadini e coloro i quali li rappresentano, ma anche perché risulta essere per sua natura stessa un testo di mero accordo finanziario mosso più da esigenze di sostenibilità economica che da una necessaria attenzione e presa in carico globale della persona. Molte ombre e poche luci, tanti titoli e debole sostanza. I due soli pregi concreti riguardano la garanzia della copertura dei 2 mld di ticket e l’uniformità di indirizzo per le varie regioni in linea con il Governo centrale, che è stata l’unica finalità meritoria del negoziato Stato-Regioni e che, almeno nelle intenzioni, può consentire sebbene in minima parte, l’attenuazione della distanza qualitativa dell’offerta sanitaria tra le diverse aree del Paese.

 

Dalla fotografia a tinte fosche che ci giunge dai report di Censis e Cnel la situazione reale necessita di ben altri interventi all’insegna del coraggio e della vera modernizzazione ed incardinati sul rilancio della Prevenzione e dell’educazione alla salute a partire dalle scuole e sull’urgente aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza.

 

Il rischio già in atto del ricorso massiccio alla sanità privata, come rilevato anche dalle recenti indagini, a causa perlopiù delle interminabili liste d’attesa, della mancanza di percorsi di continuità terapeutica, dell’intasamento nei Pronto Soccorso, di una medicina di base che si è snaturata e del peso dei ticket, ci induce ad invocare il potenziamento e l’estensione dell’assistenza sanitaria integrativa, che può recitare un ruolo determinante a fini di un più equo ed efficiente accesso alle cure.

 

La UIL- conclude il Segretario Confederale - reputa in modo fermo l’investimento in Salute un valore sociale e produttivo e volano di sviluppo per un Paese che vuole crescere, progredire ed essere giusto e competitivo.

Continueremo a pungolare, incalzare e sollecitare la politica e le Istituzioni per ricostruire un Sistema Sanitario più umano, accessibile, efficiente e di qualità.”

 

 

Roma, 24 luglio 2014