“L’articolo 40-ter, approvato dalla 5ª Commissione del Senato della Repubblica, sulle disposizioni in materia di accertamento giudiziale degli standard retributivi, rappresenta un arretramento significativo nella tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”.
È quanto hanno dichiarato le segretarie confederale della Uil, Vera Buonomo e Ivana Veronese.
“Si introduce un principio non condivisibile: anche quando un giudice accerta che la retribuzione non è conforme all’articolo 36 della Costituzione - hanno sottolineato Buonomo e Veronese - viene negato il riconoscimento delle differenze retributive maturate prima della proposizione del ricorso. Una previsione che finisce per svuotare di contenuto il diritto al salario dignitoso. I crediti di lavoro sono diritti soggettivi pienamente esigibili: non possono essere considerati una concessione eventuale né rimessi a valutazioni discrezionali. Il lavoro svolto deve essere sempre retribuito in modo adeguato e, quando una retribuzione è giudicata insufficiente, le somme dovute devono essere riconosciute integralmente.
In questo modo - hanno concluso Buonomo e Veronese - non solo si indebolisce la funzione della contrattazione collettiva, ma si mette in discussione il principio di uguaglianza, aprendo la strada a trattamenti differenziati e a pericolosa discrezionalità nella definizione dei diritti. Ci auguriamo che l’ articolo 40 sia ritirato durante l’ iter in Aula: non è accettabile intervenire sul salario e sui diritti fondamentali di lavoratori e lavoratrici introducendo norme che aumentano confusione e disuguaglianze“.
Roma, 22 dicembre 2025



