“Le norme pensionistiche contenute nel pacchetto di emendamenti alla legge di bilancio rappresentano l’ennesimo passo nella direzione sbagliata: si rinvia ancora l’accesso alla pensione e si interviene sulla previdenza con logiche di corto respiro, dettate esclusivamente da esigenze di cassa”.
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“Oggi il sistema pensionistico italiano si regge su due pilastri: quello pubblico e quello complementare. È ormai evidente, però, che il primo da solo non è più in grado di garantire pensioni adeguate e dignitose a tutte e tutti, mentre il secondo, così come è attualmente strutturato, raggiunge una platea troppo ristretta di lavoratrici e lavoratori. La previdenza - ha sottolineato Biondo - non può essere governata con interventi episodici, frammentari o emergenziali. Lo dimostra l’ultimo intervento sul riscatto di laurea: uno strumento che avrebbe dovuto valorizzare i percorsi di studio e sostenere le nuove generazioni viene invece drasticamente ridimensionato, diventando di fatto accessibile solo a una ristretta fascia di contribuenti con redditi elevati. Ancora una volta - ha proseguito il sindacalista della Uil - si colpiscono strumenti che potevano ridurre le disuguaglianze, aumentando al contrario incertezza sociale e divari generazionali. È urgente aprire un confronto vero, strutturato e trasparente con le parti sociali per una riforma complessiva della previdenza che risponda ai bisogni reali delle persone. In assenza di questa visione - ha concluso Biondo - ogni intervento rischia di produrre solo nuove ingiustizie e maggiore insicurezza per il futuro del Paese”.
Roma, 17 dicembre 2025



