“Le potenzialità della legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, approvata ben 25 anni fa, non si sono ancora pienamente realizzate. È indispensabile completarne l’attuazione, a partire dalla definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali, con un finanziamento adeguato”.
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“Molti Comuni faticano a programmare i Piani di Zona per mancanza di risorse, personale e stabilità amministrativa. Il Fondo nazionale per le politiche sociali, dunque, va rifinanziato in modo strutturale, prevedendo meccanismi di perequazione che consentano anche ai territori più fragili di garantire i Leps, evitando che il Terzo settore debba supplire da solo a funzioni proprie dello Stato. Centrale è anche la condizione di assistenti sociali, educatori, OSS, psicologi e mediatori culturali che - ha rimarcato Biondo - spesso hanno impieghi precari e con retribuzioni insufficienti. A queste professionalità deve essere garantito un lavoro stabile, l’applicazione dei contratti collettivi più rappresentativi e la definizione dei fabbisogni standard. Pertanto, chiediamo al Cnel di istituire un Osservatorio sul lavoro sociale accanto a quello sui servizi. Infine, è urgente recuperare i ritardi nell’attuazione del Pnrr, dalle infrastrutture sociali della Missione 5 alle riforme su disabilità e non autosufficienza”.
“La n. 328 del 2000 resta il riferimento per un welfare moderno e orientato alle persone, ma - ha concluso Biondo - oggi dobbiamo rilanciarne lo spirito, rafforzando la programmazione territoriale e dando risorse e competenze ai servizi sociali, per rispondere ai nuovi bisogni emergenti affinché nessuno resti indietro”.
Roma, 17 novembre 2025



