“I dati Istat raccontano un Paese povero, bloccato nelle disuguaglianze sociali e territoriali. Ma la povertà non è una fatalità: è il risultato della mancata redistribuzione della ricchezza. Servono, quindi, politiche fiscali eque, lavoro di qualità e un welfare più efficiente e inclusivo”.
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“E’ indispensabile una strategia nazionale per il contrasto strutturale alla povertà, fondata su tre direttrici: un lavoro stabile e di qualità, con salari adeguati, primo vero argine alla povertà; un welfare inclusivo e universale, che garantisca accesso equo a casa, sanità, scuola e servizi per l’infanzia, con particolare attenzione alle famiglie numerose, ai giovani e ai pensionati soli e, infine - ha rimarcato Biondo - politiche redistributive e fiscali eque, che sostengano i redditi medio-bassi, riducano la pressione fiscale su lavoratori e pensionati, e contrastino le rendite e le disuguaglianze”.
“Serve un cambio di passo, non bastano bonus e misure tampone. Bisogna investire in Stato sociale, nei rinnovi contrattuali, in formazione e in politiche industriali - ha concluso il segretario - per creare lavoro vero e dignità sociale per tutti e tutte”.
Roma, 15 ottobre 2025