“La legge delega sul salario minimo non è la risposta che le lavoratrici e i lavoratori attendevano. Per ridare dignità al lavoro occorre una legge di sostegno agli accordi interconfederali e al Testo Unico sulla rappresentanza, così da rafforzare la contrattazione collettiva e contrastare il dumping contrattuale”.
È quanto dichiarato dalla segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo.
“Parlare di ‘trattamento economico minimo complessivo’ senza definirne con precisione i contenuti significa introdurre ulteriori elementi di incertezza. Affidarsi al criterio dei contratti “più applicati” anziché a quelli sottoscritti dalle organizzazioni realmente rappresentative rischia di alimentare fenomeni di dumping contrattuale, minando la tenuta del sistema. Infine – ha aggiunto Buonomo - l’ipotesi di differenziare i salari su base territoriale ripropone, sotto nuove vesti, l’idea delle vecchie gabbie salariali, che non farebbero altro che accrescere le disuguaglianze”.
“In Italia, le retribuzioni sono ferme da decenni, il potere d’acquisto è tra i più bassi in Europa e il lavoro povero, come quello in part-time involontario, è in crescita. Pertanto, la priorità deve essere rafforzare i contratti collettivi nazionali delle organizzazioni comparativamente più rappresentative. Solo così – ha concluso Buonomo - sarà possibile contrastare i contratti pirata e garantire l’applicazione dell’art. 36 della Costituzione, con tutele e salari adeguati in ogni settore”.
Roma, 23 settembre 2025