“I dati pubblicati oggi dall’INPS confermano una tendenza che la UIL denuncia da tempo: il lavoro è sempre più fragile e i segnali di crisi produttiva si moltiplicano in maniera allarmante”.
È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese.
“Secondo una nostra elaborazione basata sulle rilevazioni dell’Inps, stimiamo che, nel primo semestre 2025, oltre 307.000 lavoratrici e lavoratori siano stati in cassa integrazione a zero ore, con un incremento di circa 56.000 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le ore complessivamente autorizzate - ha precisato Veronese - ammontano a circa 314 milioni, comprensive delle prestazioni del Fis e dei Fondi di Solidarietà Bilaterali, registrando un aumento tendenziale del 22,4%.
Questi numeri parlano chiaro: tante aziende sono in sofferenza, con crisi che si manifestano sia come difficoltà temporanee che come segnali di natura più strutturale. Crescono infatti sia le richieste di cassa integrazione ordinaria che straordinaria, mentre resta fuori dal conteggio un numero rilevante di lavoratori che - ha proseguito Veronese - nei prossimi mesi, usciranno dalla cassa, perché hanno perso il lavoro e andranno ad alimentare il già vasto bacino della disoccupazione.
Un’ulteriore conferma arriva dai dati pubblicati sempre oggi dall’Inps sui beneficiari di Naspi: nel primo bimestre 2025 si contano circa 1,3 milioni di disoccupati, in aumento del 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Esprimiamo forte preoccupazione per questa situazione che rischia di aggravarsi senza un’azione decisa da parte delle istituzioni. È necessario rafforzare le politiche attive del lavoro e garantire una maggiore tutela ai lavoratori coinvolti nei processi di crisi. Il mondo del lavoro - ha concluso Veronese - ha bisogno di risposte immediate, non di attese o rinvii. Il tempo delle analisi è finito: è il momento di agire“
Roma, 30 luglio 2025