“In Italia, il 94,5% dei comuni è esposto a frane, alluvioni, valanghe ed erosione costiera. È quanto emerge dal Rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia.
Un quadro allarmante e ormai strutturale, un’emergenza cronica: sono a rischio milioni di persone, centinaia di migliaia di imprese, lavoratori, abitazioni, interi territori e sistemi produttivi“.
È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo.
“Non si tratta solo di un problema ambientale, ma di un tema di giustizia sociale, coesione territoriale e tutela del lavoro. I fenomeni estremi - ha precisato Buonomo - colpiscono con maggiore intensità le aree interne, le comunità più fragili, i lavoratori e le lavoratrici dei settori agricolo, edile, turistico e della logistica, spesso già segnati da precarietà e insicurezza. È necessario mettere al centro delle politiche di contrasto al dissesto idrogeologico il lavoro di qualità, perché - ha sottolineato Buonomo - la prevenzione non può prescindere da un grande investimento in competenze, assunzioni nella pubblica amministrazione, tecnici specializzati, operatori ambientali, edili, manutentori forestali. Difendere il territorio significa creare buona occupazione, stabile, qualificata e non precaria. Gli strumenti di pianificazione e conoscenza devono diventare la base di un nuovo patto tra Stato, Regioni e parti sociali, per indirizzare con trasparenza la programmazione dei fondi europei e nazionali verso la resilienza dei territori e la sicurezza delle persone. Senza una governance condivisa e una visione integrata che tenga insieme difesa del suolo, adattamento climatico, qualità del lavoro e presidio sociale - ha concluso Buonomo - continueremo a rincorrere l’emergenza. Il dissesto non è solo un fenomeno naturale, è il risultato di scelte politiche, economiche e urbanistiche: invertire la rotta è possibile, ma serve il coraggio di farlo con il lavoro al centro”.
Roma, 30 luglio 2025