La volontà del Governo di modificare il meccanismo e di ridurre la dipendenza degli ingressi di stranieri dai click day è certamente condivisibile, così come la scelta di aprire nuovi canali di ingresso fuori quota anche per professionalità emergenti, nonché la promessa di snellire le procedure. Tuttavia, l’attuale sistema presenta limiti strutturali che hanno consegnato, seppure involontariamente, il matching della manodopera agli interessi dei faccendieri e del lavoro sommerso, aumentando il numero di persone ’invisibili’ e prive di diritti nel nostro Paese“.
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“Il vero nodo da sciogliere è quello relativo alla carenza di personale qualificato e di controlli adeguati. A questo si aggiunge l’imbuto dei consolati italiani all’estero, che soffrono di carenze croniche di organico, lentezze e scarsa trasparenza, con conseguenze dirette sulla tempistica delle assunzioni. Al governo, dunque - ha sottolineato Biondo - chiediamo un piano straordinario di assunzioni, formazione e digitalizzazione per potenziare gli uffici in Italia e nei consolati, garantire procedure rapide e trasparenti ed eliminare i colli di bottiglia burocratici che rallentano il sistema. Pur riconoscendo l’impegno del governo a contrastare il mercato illegale dei permessi, riteniamo che l’attuale meccanismo del click day non sia riformabile: occorre un ripensamento radicale e trasparente dei canali d’ingresso per lavoro. È urgente - ha concluso Biondo - offrire una possibilità di emersione ai troppi lavoratori stranieri oggi irregolari, creando strumenti di ritorno alla legalità e al pieno rispetto dei diritti della persona”.
Roma, 30 luglio 2025