“Con un emendamento presentato ieri al Ddl 1565, la maggioranza introduce una nuova e pesante modifica alla disciplina dei contratti a tempo determinato e in somministrazione. Una scelta gravissima, che si somma alle recenti aperture già concesse sulla somministrazione dal governo alle imprese attraverso il cosiddetto Collegato Lavoro. Evidentemente, la deregolamentazione non era ancora sufficiente: ora si mira a cancellare ogni barriera alla precarietà, rendendo sempre più difficile per le lavoratrici e i lavoratori ottenere un posto di lavoro a tempo indeterminato”.
È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese.
“La norma interviene prolungando la durata massima della somministrazione fino a 48 mesi ed introducendo un’applicazione retroattiva dal 12 gennaio 2025, azzerando i precedenti periodi di lavoro temporaneo. Sono misure - ha sottolineato Veronese - che stravolgono l’ordinamento, creando ulteriore incertezza nei percorsi professionali e favorendo un modello di impiego fondato sull’instabilità permanente.
Questo emendamento rappresenta un attacco diretto e frontale alla stabilità occupazionale e alla sicurezza delle lavoratrici e lavoratori, in totale contrasto con i principi costituzionali e con gli orientamenti europei in materia di lavoro dignitoso e non precario“.
“Siamo impegnati da tempo - ha ricordato Veronese - nella campagna ”No ai lavoratori fantasma“, con lo scopo di contrastare la precarietà, che rende lavoratori e lavoratrici invisibili e privati dei diritti e delle tutele necessari per costruirsi un futuro. Chiediamo con forza il ritiro immediato di questo emendamento e invitiamo tutte le forze democratiche, sindacali e sociali a mobilitarsi per difendere il lavoro come diritto e non come merce.
Il lavoro stabile non è un privilegio, è un diritto. La Uil - ha concluso Veronese - continuerà a battersi con determinazione affinché il lavoro torni a essere sinonimo di stabilità, sicurezza e prospettiva“.
Roma 29 luglio 2025