“Da tempo, la Uil denuncia comportamenti arbitrari nella gestione dei permessi di soggiorno. Ora, la sentenza del Tar dell’Emilia-Romagna, con cui si stabilisce che la decorrenza, sia per motivi di lavoro che familiari, deve coincidere con la data del rilascio effettivo e non con quella della semplice richiesta, segna un passaggio fondamentale per tutelare diritti e riaffermare la legalità”.
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“Su questo punto, dunque, la Pubblica Amministrazione viene richiamata al rispetto della legge, nella forma e nella sostanza. Ad oggi - ha sottolineato Biondo - la prassi diffusa in diverse province italiane, finisce per consegnare ai cittadini stranieri documenti già prossimi alla scadenza, obbligandoli a ricominciare da capo il percorso burocratico. Un meccanismo che compromette l’accesso ai servizi pubblici e privati - ha precisato il sindacalista della Uil - aggravato dalla durata arbitrariamente limitata del cedolino di invio, fissata dalle Poste Italiane a soli nove mesi. Questa sentenza costituisce un precedente importante e perciò chiediamo al Ministero dell’Interno di impartire direttive chiare: i permessi - ha concluso Biondo - devono essere calcolati correttamente, nel rispetto della legalità e dei diritti fondamentali”.
Roma, 14 luglio 2025