“Non possiamo tollerare che ci siano ancora aziende che considerano i rider come lavoratori autonomi, quando, di fatto, sono dipendenti da un algoritmo che assegna loro consegne e tempi, ma senza le tipiche tutele garantite dalla contrattazione”.
È quanto hanno dichiarato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo, e il segretario generale della Uiltrasporti, Marco Verzari, in merito all’esclusione di migliaia di rider di alcune piattaforme, come Glovo o Deliveroo, dall’applicazione dell’importante protocollo quadro contro i rischi climatici, firmato ieri dai sindacati e dalla Ministra del Lavoro, Marina Calderone.
“Una disparità inaccettabile con chi lavora nelle società di consegne che da tempo hanno riconosciuto ai propri dipendenti l’applicazione del contratto del trasporto merci e logistica. I rider - hanno proseguito Buonomo e Verzari - hanno diritto a maggiori garanzie e riconoscimenti, e vanno tutelati dai tentativi di alcune piattaforme di fare profitto sulle loro spalle, scambiando per pochi centesimi la loro salute e sicurezza e costringendoli a effettuare le consegne anche con temperature che superano i 40 gradi”.
“Basta con lo sfruttamento mascherato da lavoro autonomo e con i bonus che cercano di minimizzare i rischi sul lavoro. Come tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori delle piattaforme online, i rider devono essere considerati lavoratori dipendenti e devono avere gli stessi riconoscimenti e le stesse tutele. Tutti i rider - hanno concluso Buonomo e Verzari - vanno contrattualizzati per dare a loro la sicurezza e la dignità che meritano”.
Roma, 3 luglio 2025