“I dati diffusi oggi dall’Istat registrano una crescita dell’occupazione, ma persistono l’emarginazione di donne e giovani, il precariato e il divario Nord-Sud, tre grandi piaghe del nostro sistema lavoro su cui i vari Governi che si sono succeduti, non hanno mai dato risposte”.
È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese.
“Le donne inattive per motivi familiari sono oltre 3 milioni, pari al 94,6% del totale degli inattivi per tale causa. Una patologia - ha aggiunto Veronese - ormai cronica per la quale mancano misure strutturali da parte della politica, soprattutto in tema di offerta di servizi. Persiste anche un tasso di occupazione femminile più basso di quello maschile del 17,5% e una predominanza del part-time tra le lavoratrici”.
“La crescita dell’occupazione, poi - ha precisato la segretaria - si concentra esclusivamente nelle classi più alte di età e non coinvolge i giovani. Aumenta, inoltre, il lavoro a chiamata e la somministrazione, forme contrattuali precarie e instabili. Infine, nel Mezzogiorno, il tasso di occupazione si conferma il più basso d’Italia ed ancora di più lo è quello della componente femminile che vede circa solo 38 donne su 100 occupate”.
“Continueremo a contrastare diseguaglianze e squilibri del nostro mercato del lavoro - ha concluso Veronese - rivendicando interventi concreti per un’occupazione piena, inclusiva, stabile per tutte e tutti”.
Roma, 12 giugno 2025