“Il tempo delle attese è finito: nella costruzione della prossima legge di bilancio si metta al centro il lavoro, la coesione sociale e l’equità fiscale. Le disuguaglianze continuano ad ampliarsi e la ripresa economica rischia di trasformarsi in una crescita senza redistribuzione”.
Lo ha affermato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo, commentando i dati dell’ultimo rapporto dell’Ufficio parlamentare di bilancio.
“Il quadro macroeconomico per il 2025 - ha proseguito Biondo - si annuncia fragile e condizionato da incertezze globali, dalla volatilità dei mercati energetici e dall’inasprimento delle tensioni geopolitiche. A preoccupare davvero è l’assenza di una strategia fiscale coerente e progressiva. È ora che il fisco torni a essere uno strumento di giustizia sociale e non un generatore di iniquità. Peraltro - ha sottolineato Biondo - il Piano strutturale di bilancio 2025-2029 presenta un’eccessiva rigidità nella gestione della spesa pubblica, con tagli lineari che rischiano di colpire servizi essenziali, mentre il percorso di riduzione del debito appare condizionato da regole europee troppo vincolanti rispetto alla necessità di sostenere gli investimenti pubblici. La crescita non può essere costruita sulla compressione della domanda interna. In questo contesto - ha proseguito Biondo - la Uil continua a rivendicare la riduzione del peso fiscale sul lavoro dipendente e sulle pensioni, il rafforzamento della lotta all’evasione e all’elusione fiscale, la revisione strutturale dei bonus e delle spese fiscali inefficienti e, infine, l’introduzione di un’imposta straordinaria sui grandi extra-profitti. Non possiamo continuare a chiedere sacrifici ai soliti noti: la pressione fiscale - ha concluso Biondo - va redistribuita in modo equo, perché i lavoratori e i pensionati non possono essere l’unica fonte stabile di gettito per lo Stato”.
Roma, 11 giugno 2025