LAVORO  - Ivana VERONESE
Veronese: “I dati Inail sugli infortuni sul lavoro sono molto preoccupanti”
“Il confronto con il governo sia vero: ascoltino le nostre richieste“
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05/05/2025  Sindacato.  

“In attesa dell’incontro con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, previsto per giovedì 8 maggio, apprendiamo, con grande preoccupazione, i dati sugli infortuni appena pubblicati dall’Inail. Non arrivano buone notizie. I morti sul lavoro nel primo trimestre dell’anno, compresi quelli in itinere e gli studenti, sono stati 210 rispetto ai 191 avvenuti nello stesso periodo del 2024. Assistiamo a un costante aumento degli infortuni mortali sul lavoro e ancora oggi 3 lavoratori sono morti: una drammatica realtà, inaccettabile, della quale non vediamo una fine, un incubo dal quale il nostro Paese non riesce a uscire”.

È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese.

“In occasione del Primo Maggio, il governo ha presentato l’ennesimo provvedimento di facciata, annunciando alla stampa un fantomatico stanziamento di 1,2 miliardi di euro per la sicurezza. Parliamo di nuove risorse? - si chiede Veronese - No, si tratta di avanzi del bilancio di Inail, che sarebbero anche più cospicui e che dovrebbero essere tutti investiti su formazione, prevenzione, ricerca sui nuovi rischi e per l’aumento delle indennità e prestazioni come chiediamo da tempo. Non siamo interessati ad annunci propagandistici e nemmeno a provvedimenti spot fatti dopo infortuni plurimi mortali. Vogliamo un confronto vero: su tavoli convocati e già annacquati dalla presenza di organizzazioni di scarsa e talvolta sconosciuta rappresentanza non si produce granchè. Ma forse - ha proseguito la sindacalista della Uil - questo governo è interessato a finti confronti con chi ringrazia solo per essere stato invitato. Chiediamo al governo di iniziare seriamente ad ascoltare le nostre richieste, tra le quali l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e l’istituzione di una Procura nazionale speciale. Non c’è più tempo da perdere - ha concluso Veronese - non si può più tollerare questa strage che, giorno dopo giorno, continua ad attanagliare il nostro Paese e a distruggere le vite dei lavoratori, delle lavoratrici e delle loro famiglie. Ora dobbiamo dire basta”.

Roma, 5 maggio 2025