“Non possiamo accettare che si affidi il futuro previdenziale delle persone alla volatilità dei mercati o a strumenti finanziari senza garanzie sufficienti. Serve un intervento strutturato, con coinvolgimento diretto delle parti sociali, per un sistema previdenziale trasparente, equo e inclusivo”.
È quanto ha affermato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo in merito alle dichiarazioni del Ministro dell’Economia sulla riforma della previdenza integrativa.
“Se da un lato è positivo che il Governo apra finalmente una discussione sul sistema complementare, dall’altro - ha sottolineato Biondo - desta forte preoccupazione l’idea che tutto ciò debba avvenire ’a costo zero’ per le casse pubbliche e senza una chiara definizione dei soggetti coinvolti. Il Governo non chiarisce quali fondi intenda riformare né distingue tra strumenti di mercato e fondi sanitari integrativi contrattuali. Inoltre, non possiamo accettare che si riduca la spesa sanitaria pubblica usando le risorse dei lavoratori”
“Nei prossimi 25 anni - ha rimarcato Biondo - oltre 25 milioni di persone usciranno dal mercato del lavoro. Non possiamo permetterci un modello che lascia milioni di pensionati e cittadini in condizioni di precarietà. Occorre rafforzare i Fondi pensione negoziali, attraverso la contrattazione collettiva e la bilateralità, garantendo tutele reali, rappresentanza e un legame diretto tra lavoro e previdenza. La previdenza integrativa deve diventare un diritto pienamente esigibile sancito nei contratti nazionali. È tempo - ha concluso Biondo - di introdurre meccanismi automatici di adesione, almeno per i neoassunti, senza mai perdere di vista la volontarietà consapevole dell’iscrizione.”
Roma, 5 maggio 2025