SANITÀ  - Santo BIONDO
Biondo: “Continueremo la nostra mobilitazione per un SSN equo e universale”
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25/03/2024  Sindacato.  

 


I rilievi dei magistrati contabili sullo stato di salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza confermano quanto, da tempo, dichiarato e rivendicato dalla Uil in tema di Pnrr e Missione Salute.

 

Il Governo, come già aveva iniziato a fare con la manovra di bilancio, prosegue nel percorso delle "corsie differenziate", a danno delle fasce più deboli del paese.

 

Una decisione che impatterà negativamente sui due assi fondamentali che costituiscono il nostro sistema salute: il personale e il territorio.

 

I dati sul personale ci dicono che, il picco dei professionisti che lasceranno il lavoro per anzianità avverrà con questa cadenza temporale: 12.748 nel 2024 e 13.156 nel 2025. Altri 12.801 pensionamenti sono previsti per il 2026.

 

In Italia mancano 60.000 infermieri per mantenere gli attuali standard e 140.000 per arrivare agli standard europei, senza contare le 30.000 nuove unità necessarie per dare vita a quel Dm 77 che, invece, ci stanno scippando.

 

Quando abbiamo posto la questione del Mes Sanitario non lo abbiamo fatto per ideologia. È chiaro che c'è una difficoltà a reperire fondi, una difficoltà amplificata se non si agisce come abbiamo più volte rappresentato sui temi dell'evasione fiscale e degli extraprofitti, e la soluzione non può essere quella di continuare a perseverare con i tagli.

 

Inoltre, la fase che sì è appena aperta, quella del rinnovo 2022-2024 del Contratto della Sanità pubblica, è determinante e necessita di maggiori risorse: quelle stanziate dal Governo non sono sufficienti.

 

Infine, la razionalizzazione operata negli anni per ridurre i costi del Sistema sanitario, con la chiusura o il ridimensionamento di molti istituti considerati "inefficienti", ha lasciato scoperte ampie zone del Paese e centinaia di migliaia di persone, oltre ad aver costretto a tempi di attesa sempre più elevati per accedere a esami, operazioni e altre prestazioni.

 

Per questi motivi, a tutela del più grande diritto universale, quale è il diritto alla salute, la Uil continuerà la mobilitazione.

 

 

Roma, 25 marzo 2024