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Bilancio di genere: la Corte dei Conti europea dice che è stato fatto troppo poco!
Quando si fanno le statistiche disaggregate per genere i numeri parlano. E fanno paura
Rapporto Corte dei conti UE_immagine_15 giu 21.jpg
15/06/2021  | PariOpportunità.  

 

Il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea dà precise indicazioni affinchè l’UE promuova la parità tra uomini e donne in tutte le sue attività.

 

Commissione, Parlamento e Consiglio europeo hanno concordato sulla necessità di considerare la parità di genere nel bilancio dell'UE già nel contesto dei i quadri finanziari pluriennali 2014-2020 e 2021-2027 e del Next Generation EU.

 

Se la Commissione Europea ha recentemente pubblicato una nuova strategia per la parità di genere, la Corte dei Conti ha valutato se il mainstreaming di genere fosse stato applicato nel bilancio dell'UE per promuovere la parità tra donne e uomini dal 2014 in poi.

 

Ha analizzato inoltre se il quadro della Commissione per sostenere l'integrazione di genere era appropriato; se il ciclo di bilancio dell'UE ha tenuto conto della parità di genere; se la parità di genere fosse stata incorporata in cinque programmi di finanziamenti UE selezionati (tre dei cinque Fondi strutturali e di investimento europei, il Fondo europeo agricolo di garanzia ed Erasmus+), che presi insieme rappresentano il 66 % del QFP 2014-2020. Per fare un esempio, nel periodo 2014-2020, solo quattro programmi di spesa su 58 includevano esplicitamente fra i propri obiettivi la promozione della parità di genere; solo i cinque programmi di spesa citati disponevano di indicatori relativi al genere. 

 

La Corte dei Conti ha concluso che la Commissione non era ancora stata all'altezza del suo impegno di integrazione della dimensione di genere nel bilancio dell'UE.

 

Ha riscontrato che la strategia della Commissione per Commissione per l'uguaglianza di genere non ha promosso a sufficienza l'uso del mainstreaming di genere e che il suo quadro istituzionale, sebbene fosse stato rafforzato, non era ancora pienamente attivo nel sostenere l'integrazione di genere. Ha evidenziato inoltre che il ciclo di bilancio dell'UE non tiene adeguatamente conto della parità di genere.

 

La Commissione, dice la Corte dei conti nel suo rapporto, reperibile (in italiano) qui: https://www.eca.europa.eu/Lists/ECADocuments/SR21_10/SR_Gender_mainstreaming_IT.pdf  e che trovate anche allegato alla presente, ha prestato poca attenzione all'analisi di genere delle politiche e dei programmi esaminati. Ha fatto un uso limitato di dati e indicatori disaggregati per sesso e ha pubblicato poche informazioni sull'impatto complessivo del bilancio UE sulla parità di genere.

 

Tuttavia, nelle aree in cui i requisiti di legge sono stati definiti in dettaglio, ciò ha facilitato l'incorporazione dell’uguaglianza di genere nei programmi.

 

Come si legge nella sintesi del rapporto, la Corte dei Conti raccomanda alla Commissione di:

 

- rafforzare il quadro istituzionale per sostenere il mainstreaming di genere;

 

- effettuare analisi di genere dei bisogni e degli impatti e aggiornare le linee guida per la migliore regolamentazione;

 

- raccogliere, analizzare e segnalare sistematicamente i dati esistenti disaggregati per sesso per i programmi di finanziamento dell'UE;

 

- utilizzare obiettivi e indicatori di genere per monitorare i progressi;

 

- sviluppare un sistema per tenere traccia dei fondi stanziati e utilizzati per sostenere l'uguaglianza di genere e riferire annualmente sui risultati conseguiti in termini di parità di genere;

 

- valutare e riferire se i piani di risanamento e resilienza degli Stati membri affrontano la parità dei sessi.

 

(V. pag 28-29: "I piani nazionali di ripresa e resilienza dovranno spiegare in che modo le misure proposte dovrebbero contribuire alla parità di genere" specifica la relazione. Anche se "data la mancanza di indicatori comuni, sarà difficile monitorare e dare seguito ai risultati conseguiti, anche riguardo alla parità di genere").                                                               

 

(15 Giugno 2021 – CpO UIL)