L’economia lombarda gli indicatori 2018-2019 confermano. Un crescita però ora in frenata
OTTOBRE 2019
Sindacale
L’economia lombarda gli indicatori 2018-2019 confermano. Un crescita però ora in frenata
di   Danilo Margaritella

 

 

La situazione economica che si registra in Lombardia nel 2018, seppur non rosea, registra un andamento  di crescita. La conferma arriva anche dalla riduzione della richiesta di ore autorizzate di CIG (ordinaria, straordinaria e in deroga ) che la UIL regista periodicamente nei suoi dati nazionali. Una tendenza di crescita, confermata anche dai dati del 2018 della Banca d’Italia che confermano come, nonostante il rallentamento di quasi tutte le variabili economiche, l’attività è comunque ancora in aumento in tutti i settori. Certamente un grosso contributo deriva da una implementazione dell’espansione degli investimenti delle imprese, delle esportazioni e dai consumi delle famiglie. Tutto questo all’interno di un quadro di condizioni per la concessione dei finanziamenti più agevoli.
 
 
La Lombardia ha recuperato i livelli di attività pre-crisi del 2017 grazie alla ripresa che si è attivata nel 2014, registrando livelli che rappresentano un’eccellenza a livello italiano anche se non è ancora stato recuperato il gap di crescita rispetto ad altre regioni europee che si è accumulato durante il periodo di crisi. Questa la situazione nell’anno precedente, mentre nel 2019 si evidenzia, purtroppo, una tendenza negativa e prova ne sono i dati dell’attività economica del primo trimestre di quest’anno che confermano un rallentamento nel campo dell’industria e dei servizi e un costante aumento del ricorso alla CIG che sottolinea come la crisi sia tornata a mordere anche le imprese lombarde.
 
 
LE IMPRESE
 
 
Come si è specificato, il 2018 ha evidenziato una crescita della produzione industriale benchè, rispetto al 2017 i numeri siano decisamente più bassi. Le imprese hanno intensificato l’accumulo dei capitale in modo maggiore rispetto a quanto programmato ad inizio 2018, grazie anche al beneficio delle agevolazioni fiscali per le nuove tecnologie digitali. Nel comparto dell’edilizia, le imprese di costruzioni hanno consolidato l’espansione del fatturato, grazie anche ad un miglioramento del mercato immobiliare. Più lenta, invece la ripresa, anche se presente, nel terziario, che però tende ad indebolirsi sempre di più specialmente con i servizi diversi dal commercio al dettaglio che hanno invertito la fase di crescita e registrano una diminuzione dell’attività. Al contrario vi è un’espansione, invece, della  spesa data dai turisti stranieri che ha trovato nuova linfa grazie ai viaggi di lavoro. Merito questo degli eventi legati alle fiere dove, la Lombardia, spicca per la presenza di visitatori dall’estero, elevata anche nel confronto europeo. E parlando di estero, quanto all’export, nello scorso 
anno hanno continuato a crescere (anche se meno rispetto al 2017) le esportazioni di beni. Dato, questo, che è andato in crisi nel 2019. Pesano infatti sull’economia nazionale e di contro anche su quella lombarda, diversi fattori a partire dell’incertezza dovuta all’uscita della Gran Bretagna dalla Unione Europea, così come dalla politica dei dazi imposta dagli Stati Uniti e dal rallentamento dell’economia cinese nonostante impegni e strategie incentrate sulla “via della seta”.  Dati che nonostante queste incertezze e rallentamenti avevano posto nel corso dell’anno precedente la redditività delle imprese lombarde come ancora elevata (anche nella capacità di autofinanziamento), cosa che invece non accade più a partire dal 2019 dove analizzando anche i dati del ricorso alla CIG si evince che si sta configurando un periodo di stagnazione. 
 
 
LE BANCHE
 
 
Per tutti le condizioni di accesso ai prestiti, hanno mostrato segnali di irrigidimento nella seconda parte del 2018, e maggiormente ad inizio 2019, pur in presenza di una domanda sostanzialmente debole. È cresciuto, seppur in maniera moderata, invece, il credito bancario pur con andamenti differenziati: si registra un aumento dei finanziamenti alle aziende della manifattura e dei servizi, alle imprese medio-grandi e a quelle finanziariamente più solide. Come si specificata già dal primo trimestre del 2019 i prestiti sono tornati a flettere. Fortunatamente le imprese lombarde hanno diversificato le fonti di finanziamento, facendo maggiormente ricorso al mercato dei capitali e beneficiando anche di alcune agevolazioni all’emissione di strumenti finanziari; è stato positivo l’apporto del private equity 
e dei nuovi fondi PIR.
 
 
IL MERCATO DEL LAVORO
 
 
Quanto al mercato del lavoro da un lato si potrebbe parlare di buone notizie, infatti l’occupazione,  nel 2018 è cresciuta anche se in misura modesta e di contro il tasso di disoccupazione è diminuito ulteriormente. Questo dato non è particolarmente confortante se si pensa ad una occupazione a tempo indeterminato: la quota di lavoratori con contratti a termine, infatti, benchè consenta occupazione, è aumentata ulteriormente e coinvolge oltre un lavoratore ogni dieci dipendenti. Un dato  che purtroppo sale a tre ogni dieci nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni che vede  predominare inquadramenti con contratti a termine e partite IVA. E la tendenza nel 2019 non è differente rispetto all’anno precedente, anzi risulta aggravarsi ulteriormente. La crisi che ha di nuovo colpito le imprese, infatti, ha creato un rallentamento dell’occupazione e di conseguenza ha messo a rischio moltissimo posti di lavoro. Cassa integrazione e rallentamento delle assunzioni sono il termometro di una situazione che appare non ancora drammatica ma davvero preoccupante specie se poi a queste difficoltà oggettive si sommano quelle soggettive legate al reperimento di manodopera specializzata: emerge la difficoltà delle imprese a reperire particolari figure professionali, soprattutto nel campo dell’ingegneria, della tecnologia e delle materie scientifiche.
 
 
LE FAMIGLIE
 
 
I dati della banca d’Italia mostrano come nel corso del 2018 il reddito disponibile delle famiglie parrebbe cresciuto con una espansione dei consumi nonostante con tassi inferiori rispetto al 2017. Questo aspetto, confermato dagli indicatori sulla distribuzione del reddito da lavoro, evidenzia in Lombardia una minore disuguaglianza, rispetto alla media italiana, così come viene evidenziato dai dati di benessere. Questo se da un lato rappresenta un vantaggio in relazione all’economia e alla qualità dei servizi, dall’altro vuol dire un significativo peggioramento sui temi di ambiente e sicurezza. Questa situazione di crescita trova uno specchio fedele proprio nei bisogni delle famiglie registrando un aumento del loro indebitamento. Uno specchio che riflette direttamente l’espansione del credito al consumo e delle nuove erogazioni di mutui (anche se in maniera lontanissima rispetto ai tempi pre-crisi).
 
 
LO SCENARIO
 
La situazione in Lombardia è quindi decisamente migliore rispetto ad altre realtà italiane, ma non per questo si può definire idilliaca. Per le aziende diventa indispensabile uscire dal periodo di stagnazione e poter tornare a contare su una espansione verso nuovo mercati. Di contro il lavoro e l’equità sociale rappresenteranno, insieme ad industria 4.0 e alle nuove tecnologie, la vera sfida verso un futuro di crescita e di vero benessere
 
 
 
 
 

 

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