Grande successo per la manifestazione a Roma #LeRadicidelLavoro. Vinciamo se sapremo rimanere uniti
MAGGIO 2019
Sindacale
Grande successo per la manifestazione a Roma #LeRadicidelLavoro. Vinciamo se sapremo rimanere uniti
di   Stefano Mantegazza

 

Migliaia di lavoratori e lavoratrici del settore agroalimentare, forestali, pescatori, allevatori, dipendenti dei Consorzi di bonifica sono scesi in piazza sabato 11 maggio, a Roma, per rivendicare la dignità del lavoro e il rinnovo dei contratti nazionali di categoria. La manifestazione #LeRadicidelLavoro organizzata unitariamente da Fai, Flai e Uila nel solco delle mobilitazioni promosse da Cgil, Cisl e Uil negli ultimi mesi, contro le misure economiche varate dal Governo, è stata un grande successo.

Non solo per l’affluenza dei lavoratori del settore, ma anche per la partecipazione ed il sostegno delle tre Confederazioni. Alla condivisione di contenuti e obiettivi dimostrata da Fai, Flai e Uila si è aggiunta la partecipazione del Segretario Generale della Cgil Maurizio Landini, dei Segretari aggiunti di Cisl e Uil Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, le Segretarie Confederali Tiziana Bocchi e Ivana Veronese, Romano Bellissima, presidente Ital, Alberto Civica, Segretario Generale Uil Lazio con i Segretari Pierluigi Talamo e Carmelo Prestileo, Carmine Vaccaro, Segretario Generale Uil Basilicata.

I lavoratori sono venuti da tutta Italia per chiedere al Governo più attenzione, più salario, tutele e welfare per un comparto determinante per la crescita del Paese. Oltre alle misure economiche varate da questo Governo che non ci convincono - dal reddito di cittadinanza alla flat tax -, abbiamo manifestato per portare all’attenzione dell’esecutivo le tante problematiche che riguardano nello specifico l’agroalimentare. C’è veramente molto da fare. A partire dal rinnovo dei contratti nazionali degli allevatori e dei forestali, scaduti rispettivamente da 10 e 7 anni; bisogna poi prevedere la cassa integrazione per la pesca; riconoscere il lavoro agricolo, della pesca e della macellazione delle carni come lavoro usurante; prevedere per i braccianti agricoli pugliesi colpiti da Xylella e gelate gli ammortizzatori sociali, riconosciuti solo a metà rispetto a quanto promesso; valorizzare i Consorzi di bonifica come strumenti per la tutela idrogeologica del territorio.

Senza dimenticare il caporalato. Su questo tema vogliamo fatti concreti, contro il lavoro nero e i caporali ci vuole un impegno vero e non a chiacchiere. Il ministro Luigi Di Maio ha preso con noi degli impegni, ma è passato ormai quasi un anno e ancora nulla si è mosso. Siamo alla vigilia delle nuove grandi campagne di raccolta e non vorremmo aspettare nuovamente che un bracciante perda la vita perché si riaccendano i riflettori sullo sfruttamento della manodopera. Le nostre proposte per mettere un freno al fenomeno dello sfruttamento e all’intermediazione illecita sono scritte nero su bianco: va data subito piena applicazione alla legge 199/2016, vanno costituite in tutto il paese le sezioni territoriali della Rete del Lavoro Agricolo di qualità affidando a parti sociali e istituzioni l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e il convenzionamento del trasporto.

A breve affronteremo anche il rinnovo dei Ccnl di industria e cooperazione alimentare, di cui venerdì i 700 delegati presenti a Roma, hanno approvato le piattaforme. Con questo rinnovo, ma non solo, puntiamo su una politica salariale espansiva. Vogliamo mettere più soldi in tasca ai lavoratori aumentando la capacità di spesa e redistribuendo, anche a livello nazionale, parte della produttività alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno contribuito a creare quella ricchezza di cui le aziende si fanno vanto.

Gli artefici del “miracolo italiano” del Made in Italy agroalimentare, di cui ha parlato recentemente il presidente di Confindustria Boccia, sono anche i circa 450 mila lavoratori e lavoratrici che, tutti i giorni, con professionalità e impegno garantiscono il cibo e le bevande sulla tavola di un numero crescente di consumatori in tutto il mondo.

Il nostro obiettivo attraverso il negoziato con la controparte sarà dunque dimostrare che anche su questo fronte il settore ha performato rispetto al manifatturiero nel suo complesso e che ci sono i margini per rinnovare presto e bene i contratti di lavoro aumentando le retribuzioni e contribuendo a far crescere, anche in questo modo, i consumi interni.

Ora che la manifestazione è finita inizia per Fai, Flai e Uila un lungo percorso con tanti contratti da rinnovare, una legge 199 da applicare nella sua interezza, tante ingiustizie piccole e grandi da correggere. Il sindacato, noi, come sempre, protagonisti. È importante che questo cammino venga percorso insieme con tutte le lavoratrici e i lavoratori che compongono il variegato mondo dell’agroalimentare. Nessuno di noi ha la bacchetta magica. Vinciamo insieme se sapremo rimanere uniti come siamo sempre stati e se le lavoratrici e i lavoratori sosteranno con tanta forza e determinazione le proposte che condividiamo.

Vinciamo insieme se con le nostre piattaforme sapremo rafforzare il ruolo del sindacato e della contrattazione nei luoghi di lavoro, se sapremo allargare gli spazi della rappresentanza, se continueremo a prestare attenzione ai nuovi lavori come alle differenze di genere. Noi siamo per una crescita che non lasci indietro nessuno, che metta al centro non tutto quello che divide le persone, piuttosto diventi il grande filo che può unire tutto e tutti. Le nostre proposte parlano sempre al cuore delle persone, sempre alla testa mai alla pancia, e continueremo così.

 

 

*Segretario Generale Uila

 

 

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