I contratti fatti e da fare per la Uiltec
NOVEMBRE 2019
Sindacale
I contratti fatti e da fare per la Uiltec
di   Paolo Pirani

 

Per la Uiltec sta per aprirsi tutta la ‘partita’ dei rinnovi contrattuali del manifatturiero, che complessivamente riguarderà quasi un milione di lavoratori. Dal punto di vista contrattuale abbiamo chiuso l’intera partita del settore energia: a settembre il contratto Energia-Petrolio, ad ottobre quello Elettrico, nel mese di novembre quello relativo al Gas-Acqua. E, poi, va ricordato l’importante rinnovo riguardante tutto il settore Chimico- Farmaceutico firmato lo scorso 19 luglio 2018. Dal prossimo mese, infatti, si aprirà la tornata del settore manifatturiero, con i tavoli contrattuali riguardanti la gomma-plastica, il “made in Italy” e tutto il settore tessile. Il sindacato punterà a realizzare contratti per la ‘transizione’. L’industria sta cambiando, stiamo assistendo a un cambiamento di paradigma. Cambia il cosa e il come si produce, la rivoluzione “green” sta accelerando senza che però ci sia un governo di questa transizione. E noi vorremmo che, invece, ci fosse una cabina di regia per la trasformazione dell’industria evitando così effetti drammatici come quelli che si stanno registrando drammaticamente nella siderurgia. Ma procediamo con ordine su quanto è stato realizzato.  A luglio dello scorso anno, Federchimica e Farmindustria hanno siglato con Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec, l’accordo con cui rinnovano in anticipo rispetto alla scadenza - che sarebbe stata a fine anno - il contratto che riguarda 170mila addetti, adottando il Tec, ossia il trattamento economico complessivo e il Tem, ossia il trattamento economico minimo. Chimici e farmaceutici hanno condiviso, per la parte economica, di riconoscere un aumento di 97 euro sul Tem e 129 sul Tec, nel periodo di vigenza contrattuale che è stato allungato, in via transitoria, di sei mesi, ovvero fino a giugno 2022. Questo rinnovo segna l’introduzione dell’innovativo ruolo di ammortizzatore degli scostamenti inflattivi, affidato all’Elemento Distinto della Retribuzione, permettendo di semplificare l’impatto delle verifiche annuali e dare certezza alle imprese e ai lavoratori. Il conguaglio comunque rimarrà e alla scadenza del contratto sarà effettuata una verifica complessiva per garantire l’allineamento del trattamento minimo contrattuale all’inflazione reale. Il testo contrattuale, semplificato, ritaglia a misura del settore chimico farmaceutico, il quadro delle nuove regole confederali, con novità in ambito economico e normativo. Al centro ci sono temi come la responsabilità sociale, la formazione, la produttività, l’occupabilità e la flessibilità. Sulla parte normativa ci sono diversi interventi, innanzitutto per valorizzare una contrattazione aziendale di qualità, capace di cogliere le sfide e per sviluppare relazioni industriali sempre più partecipative. E poi per diffondere la cultura della sicurezza, anche attraverso i moderni strumenti digitali. Infine per aumentare l’attenzione nei confronti dei giovani, attivando percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro e per agevolare l’innovazione organizzativa, la valorizzazione professionale e l’occupabilità. Viene dato sempre più spazio al secondo livello di contrattazione. Per favorire una più ampia conoscenza e accessibilità delle norme, il contratto, oltre alla forma cartacea, sarà disponibile anche in digitale per consentire di consultare gli articoli contrattuali ovunque e da tutti i dispositivi mobili. Per migliorare produttività e occupabilità, le parti hanno cercato di promuovere e incentivare le forme di flessibilità organizzativa, la polivalenza e le nuove modalità di lavoro, la convivenza e il ricambio generazionale. Alla contrattazione aziendale sono state affidate molte tematiche tra cui l’inserimento e l’inclusione dei diversamente abili, le misure di conciliazione vita-lavoro, la cultura e il rispetto della dignità della persona e per contrastare le violenze e le molestie di genere, la solidarietà generazionale, lo sviluppo professionale senza distinzione di genere, orientamenti e nazionalità. Il 18 settembre di quest’anno tra Confindustria Energia e i sindacati di categoria è stata siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto di lavoro dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2021 del settore energia e petrolio (più di 40mila i lavoratori interessati, dipendenti da 34 imprese, tra cui il Eni, Snam Rete Gas, Saipem, Esso, Lukoil, Saras), scaduto il 31 dicembre 2018. L’aumento complessivo (Tec) secondo i dettami dell’accordo interconfederale sulla contrattazione del 9 marzo 2018, sarà di 120 euro nel triennio. L’intesa prevede un aumento medio sui minimi (Tem) di 90 euro (categoria 4.3) diviso in tre tranche così ripartite: 25 euro da ottobre 2019; 35 euro da ottobre 2020; 30 euro da luglio 2021.

Novità contenuta nel modello - prosegue la nota - è l’introduzione dell’Edr (Elemento distinto della retribuzione) di due tranche così ripartite: 15 euro da gennaio 2020; 10 euro da gennaio 2021. L’accordo prevede che al termine della vigenza contrattuale ci si incontrerà per fare una verifica complessiva tra inflazione programmata e quella realizzata tenendo conto però dell’andamento complessivo del settore. Sul fronte del welfare contrattuale sono previsti, inoltre, incrementi sulla previdenza complementare “Fondenergia” (5 euro). Per far fronte ai cambiamenti economici, produttivi e tecnologici del settore è stato rafforzato il sistema delle relazioni industriali nei due livelli contrattuali e sono stati ampliati i compiti dell’osservatorio nazionale in merito soprattutto a formazione e partecipazione. Sul tema dell’Hse (salute, sicurezza e ambiente) viene istituito, in via sperimentale, il delegato (Rlsa) di sito per le aree industriali complesse con il compito, tra gli altri, della verifica dell’applicazione delle nuove normative e di comunicazione e dialogo con il territorio: la volontà, è di salvaguardare i diritti previsti dalla legislazione vigente e la promozione e il rispetto delle condizioni di salute di sicurezza anche nelle aziende in regime di appalto e subappalto. Infine, importante la decisione di realizzare un fondo, il terzo del settore, dedicato alla solidarietà bilaterale per promuovere lo sviluppo dell’occupazione, gestire l’invecchiamento attivo dei lavoratori, ricambio occupazionale e promuovere politiche di innovazione. Il 9 ottobre abbiamo rinnovato tratto nazionale del settore elettrico, riguardante circa 53mila addetti, caratterizzato da un aumento economico complessivo di 124 euro a regime nel triennio 2019-2021. L’epilogo positivo è stato raggiunto nelle prime ore del mattino di oggi e, secondo lo stesso Pirani “dimostra l’importanza dell’azione contrattuale a sostegno della crescita industriale del Paese. Il rinnovo del Ccnl elettrico garantisce il presente ed assicura il futuro di un pezzo importante di chi lavora in ambito energetico in Italia. Un risultato che garantisce esigibilità e gradualità a tutte le parti contraenti”. Ed è bene ricordare che l’intesa in questione è stata siglata nella sede dell’Enel in via Mantova a Roma, per la parte sindacale dalle segreterie generali di Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil; per la parte datoriale,invece, le firme sono state apposte dai vertici di Elettricità Futura, Utilitalia, Energia Libera, Enel, Gse, Sogin, Terna. Per quanto riguarda l’aumento complessivo, i 124 euro di aumento triennale, 104 euro corrispondono ai minimi contrattuali,15 euro al premio di produttività e 5 euro al “welfare contrattuale”. L’aumento medio sui minimi sarà distribuito in 3 tranche: 39 euro dal 1° novembre 2019; 35 euro dal 1° settembre 2020; 30 euro dal primo giugno 2021. Dal primo novembre 2019 è previsto anche un una tantum di 100 euro. Per quanto attiene la produttività i 15 euro saranno erogati in busta paga a partire da gennaio 2020. Il contratto produrrà un montante complessivo 2664 euro. Per quanto riguarda invece il “welfare contrattuale” sono previsti 5 euro nel fondo complementare. Sarà possibile ai nuovi assunti, di destinare volontariamente il valore complessivo degli scatti di anzianità, maggiorato del 20%, al fondo previdenziale complementare. Sul tema delle relazioni Industriali sono tre le nuove sezioni: quello sulla transizione energetica; quello sul tema della prevista applicazione dell’art. 177 del codice appalti; quello sulla questione riguardante le concessioni idroelettriche. Sempre in riferimento al tema della transizione energetica, è stata confermata la cabina di regia per la salvaguardia occupazionale di settore che in questo triennio è stata essenziale per la risoluzione di alcune crisi aziendali. Sulle delicate questioni degli appalti e della salute e sicurezza sono due gli interventi normativi: per gli appalti si farà applicare all’appaltatore il ccnl merceologico di riferimento sottoscritto dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, evitando così l’applicazione dei “contratti pirata”; sul tema della salute e sicurezza invece, nei siti “complessi” sarà promossa la funzione di coordinamento delle aziende appaltanti e delle organizzazioni sindacali nei confronti dei lavoratori delle imprese.

Per quanto riguarda la formazione verranno garantite non meno di 28 ore per ogni addetto nell’arco del triennio a carico delle imprese. Si sancisce così il principio di diritto alla formazione continua individuale. Nell’orario di lavoro un intervento sulla “banca ore” permetterà di dare possibilità di recuperare non solo le ore di straordinario programmato ma anche quelle legate ai guasti e alle emergenze. In tema di diritti sociali le novità sono molteplici: la possibilità dell’utilizzo a ore per i congedi parentali; l’estensione dei permessi non retribuiti per malattia dei figli e per la tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati; definizione di una normativa contrattuale estensiva per il diritto allo studio per tutte le fasi della formazione scolastica attraverso il riconoscimento di permessi retribuiti; l’adozione, a livello di ogni singola azienda, di misure concordate per migliorare il sostegno della genitorialità, la flessibilità dell’orario e l’introduzione delle ferie solidali. Importante in quest’accordo è il rafforzamento normativo della tutela delle donne vittime di violenza di genere, avuto sia in ambito lavorativo che in quello privato, attraverso l’attivazione di misure come l’ampliamento del periodo massimo di congedo, l’attribuzione di ferie solidali, l’anticipo di tfr e dei fondi integrativi fino al riconoscimento di orari flessibili, part-time e telelavoro. Il 7 novembre abbiamo rinnovato il Ccnl del Gas e Acqua con un aumento complessivo nel triennio di 106 euro a regime. Dopo i rinnovi dei contratti nazionali dei settori energia-petrolio ed elettrico, avvenuti nei due mesi precedenti, oggi abbiamo determinato un epilogo positivo a questa vertenza contrattuale che riguarda circa 48mila addetti. Il contratto in questione è stato siglato nella serata del 7 novembre nella sala conferenze di un albergo romano dalle delegazioni sindacali di Filctem Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e da quelle delle associazioni imprenditoriali di Anfida, Assogas, Anigas, IGas e Utilitalia. La vigenza contrattuale copre il triennio che va dal gennaio 2019 a dicembre 2021. È bene ricordare che questo rinnovo è avvenuto in un clima difficile dell’economia italiana e del settore industriale, in particolare. In questa vertenza, poi, ha continuato a pesare il difficile quadro normativo riguardante il settore specifico. L’applicazione del codice degli appalti con l’esternalizzazione dell’80 per cento delle attività non assegnate per mezzo di gara e la parcellizzazione del settore idrico rischiano di determinare disagi enormi sulla stabilità occupazionale e sulla qualità del servizio.  Per quanto riguarda l’aumento complessivo (Tec), secondo i termini voluti negli accordi tra Confindustria-Cgil/Cisl/Uil del 9 marzo 2018 e tra Confservizi – Cgil/Cisl/ Uil del 26 luglio 2018 sarà di 106 euro nel triennio 2019 – 2021, di cui 84 euro sui minimi contrattuali (Tem), 17 euro sulla produttività e 5 euro sul “welfare contrattuale”. Previsti 100 euro di una tantum per il periodo di vacanza contrattuale. L’aumento medio sui minimi, che in alcun modo sarà soggetto agli scostamenti negativi dell’inflazione, è di 84 euro e distribuito in 3 tranche: 26 euro da dicembre 2019; 28 euro da settembre 2020; 30 euro da settembre 2021. Per quanto attiene alla produttività sarà di 17 euro (14 mensilità all’anno) per il biennio 2020-2021.Al termine della vigenza contrattuale l’elemento di compensazione economica riferita agli scostamenti inflattivi, se negativi, interesserà solo la parte legata alla produttività; se positivi, confluirà, pro quota, nei minimi. Il contratto produrrà un montante complessivo di 2.038 euro. Per quanto riguarda invece il “welfare contrattuale” è previsto un aumento di 5 euro nel fondo di previdenza complementare a partire da giugno 2020.Infine, per i lavoratori che prestano la loro opera in reperibilità da remoto sono previsti 2 euro in più sull’indennità.

Sulle norme contenute nell’ipotesi di accordo è stata introdotta un’ulteriore qualifica delle relazioni industriali, valorizzando la cultura della partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori nelle scelte d’impresa su importanti temi quali: salute, ambiente e sicurezza; formazione; partecipazione organizzativa in relazione ai processi di profondo cambiamento in atto nel settore. Si contribuisce così ad aumentare la competitività delle imprese e a valorizzare ulteriormente il lavoro. Le parti, nell’ambito dell’Osservatorio nazionale di settore, si sono impegnate ad approfondire gli scenari dell’energia e del settore idrico, incluse le possibili ripercussioni per l’attuazione dell’articolo 177 del Codice degli Appalti e le innovazioni legislative in materia di gestione del servizio idrico. le riflessioni svolte saranno sottoposte all’autorità competente con Avvisi Comuni. Le parti, inoltre, ribadiscono che la gestione degli appalti non possa determinare condizioni di “dumping” e sono impegnate a contrastare l’applicazione dei cosiddetti contratti “pirata”. Si tratta di un elemento rilevante, vista anche l’importanza dei servizi erogati dalle imprese ai cittadini. Sempre riguardo il tema degli appalti, a livello aziendale è, inoltre, previsto un confronto, con le Rsu e le organizzazioni territoriali, per garantire il rispetto dei principi di legalità e di regolarità delle condizioni di lavoro. Questo è il percorso tracciato per i rinnovi contrattuali che ci riguardano. Si tratta di una strada che continueremo a percorrere anche per i rinnovi contrattuali del settore manifatturiero di nostra competenza. Tutelare i lavoratori e fare i contratti è il nostro 2core business”. Andremo avanti con forza e determinazione.

 

 

*Segretario Generale Uiltec

Potrebbe anche interessarti: