Roma, 4 ottobre 2025 — Il Governo chiude il dossier sui flussi d’ingresso di lavoratori stranieri per il triennio 2026–2028. Il Dpcm approvato in via definitiva autorizza 497.550 ingressi complessivi: 164.850 nel 2026, 165.850 nel 2027 e 166.850 nel 2028. La ripartizione prevede 230.550 posti per lavoro subordinato non stagionale e autonomo, 267.000 per il lavoro stagionale. Semaforo verde anche al decreto-legge del 4 settembre, ritoccato prima della pubblicazione.
La novità politica è lo stop alla liberalizzazione dei canali fuori quota per le assistenti familiari di disabili e grandi anziani: il nuovo articolo 5 proroga la sperimentazione del Dl 145/2024 solo per il triennio 2026–2028 e ripristina il tetto a 10.000 ingressi. Le domande passeranno esclusivamente tramite associazioni del lavoro domestico o agenzie per il lavoro.
Il compromesso arriva dopo settimane di braccio di ferro: da un lato il sottosegretario Alfredo Mantovano, favorevole ad ampliare i canali alla luce dell’invecchiamento demografico; dall’altro la Lega di Matteo Salvini, contraria a un’“apertura indiscriminata”. Decisivo anche il basso tiraggio registrato al 18 giugno (circa 1.300 domande, il 13%), che aveva inizialmente spinto a ipotizzare l’abolizione del tetto.
Click day 2026 (calendario in preparazione)
• 9 febbraio: stagionali turistici
• 12 febbraio: stagionali agricoli
• 16–18 febbraio: 76.850 ingressi per lavoro non stagionale (di cui 650 autonomi)
Settori e quote
• Ai tradizionali agricoltura e turismo si aggiungono commercio, logistica, tessile, metallurgico, sanità.
• 13.600 quote per colf, badanti e baby-sitter.
• 500 posti riservati a profili qualificati (imprenditori, manager, liberi professionisti, artisti, startupper).
Intanto il Viminale prepara l’apertura — resa strutturale dal Dl — della precompilazione sul portale ALI per rafforzare i controlli e arginare truffe e abusi. Resta da capire se l’avvio potrà essere anticipato a ottobre come inizialmente ipotizzato.