Il parere della Uil inerente il “Decreto Crescita” tiene conto dello scarso apporto alla crescita economica già prevista dallo stesso Esecutivo nella stesura del DEF; la scarsa dotazioni di risorse del provvedimento non può che pregiudicarne infatti l’efficacia.
A nostro avviso il Decreto contiene provvedimenti più simili “ad accorgimenti”: una sorta di manutenzione dell’esistente con piccole modifiche del tutto insufficienti a rilanciare con forza la ripresa economica.
In sintesi il Decreto non dà quelle risposte utili per affrontare i tanti nodi che attanagliano il nostro sistema produttivo.
Non esistono sostanziali novità in termini di politica industriale: l’Italia, infatti, continua a non avere una governance chiara e definita in materia di politica industriale che faccia da raccordo fra la “Strategia di Specializzazione Intelligente” ed i vari attori istituzionali e non, locali e nazionali, amministrativi e finanziari.
Per rimettere in moto la crescita a livelli comparabili con gli altri Paesi leader della zona euro, e non come previsto per la nostra economia, occorrono due interventi prioritari: da una parte l’aumento degli investimenti pubblici e semplificazione e certezza legislativa in grado di attrarre gli investimenti privati, dall’altra ridurre il carico ...