La CIG nelle Macro Aree, Regioni, Province  - ARTIGIANATO UIL
9° RAPPORTO 2014 UIL SU CIG
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10/11/2014  | Sindacato.  

 

 

 

PRESENTAZIONE

 

 

Le ore di cassa integrazione richieste dalle aziende a settembre 2013 (104,5 milioni), rappresentano il picco più alto registrato in questo mese dall’inizio della crisi. I posti di lavoro potenzialmente “conservati” con questo ammortizzatore sociale sono stati nel mese di settembre 615 mila.

 

Fisiologicamente, tra il mese di agosto e settembre si assite costantemente ad un aumento delle ore autorizzate e tale situazione si è realizzata anche quest’anno, in cui l’incremento è stato del 43,9%.

 

A preoccupare maggiormente oltre ad uno spaventoso aumento, rispetto ad agosto, delle ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria (+265,8%), è il consistente numero di ore richieste di straordinaria che nel mese di settembre raggiungono 64,3 milioni. (un ammontare di ore mai raggiunto in questa gestione dall’inizio della crisi). Un vero e proprio Settembre nero.

 

I dati ci confermano, quindi, il persistere di una forte sofferenza del sistema produttivo rappresentato da quelle imprese che, grazie al sistema finanziato da lavoratori ed imprese (cigo e cigs), riescono a reggere l’impatto della crisi “autofinanziandosi”, in gran parte,  il sostegno al reddito.

 

Meno visibile, nel monitoraggio delle ore autorizzate di cassa integrazione, la “reale” sofferenza delle piccole e piccolissime imprese e dei lavoratori in esse occupati, che possono accedere alla sola cassa integrazione in deroga. Infatti la concessione di tale strumento è condizionata dalla incertezza dei finanziamenti necessari che, ad oggi, non sono stati completamente  ancora ripartiti a livello regionale.

 

Queste sofferenze, però, non sono altrettanto evidenti alla “politica” che da una parte intende (con il Jobs Act) rivedere al ribasso i termini di utilizzo della cassa integrazione, specie quella straordinaria e, dall’altra, attraverso la restrizione dei criteri di accesso alla cassa integrazione e alla mobilità in deroga, intende accelerare il processo di superamento dello strumento senza che siano stati individuati altri strumenti di protezione sociale come  i Fondi di solidarietà bilaterali ideati per sostituire proprio l’istituto della deroga.  Come dire “lascio il certo per l’incerto” ma, in questo caso, stiamo parlando dell’unica forma di aiuto e di sostegno al reddito per decine di migliaia di persone.

 

 

                                                                GUGLIELMO LOY – SEGRETARIO CONFEDERALE UIL

 

Roma, novembre 2014