Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 24/04/2018
Da una visione completa il quadro risulta meno positivo
Da una visione completa il quadro risulta meno positivo
24/04/2018  | Occupazione.  

 

 

La cassa integrazione, che in questi lunghi anni di crisi ha avuto un ruolo prioritario nel mantenimento dei posti di lavoro, continua la sua discesa di richieste anche a marzo dove le ore autorizzate sono state 21,4 milioni (-5,3% su febbraio) e che chiudono il I trimestre 2018 con complessive 62,4 milioni di ore (con una variazione tendenziale del -38,7%). Tali dati – osserva Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL - mostrano un assottigliarsi della distanza con l’anno pre crisi, il 2008 (47,1 milioni di ore nel I trimestre).

 

La riduzione del trimestre ha investito tutte le gestioni.

 

Forte il calo della cassa integrazionestraordinaria (-41,9% rispetto allo stesso periodo del 2017) che raggiunge nei primi 3 mesi dell’anno 34,5 milioni di ore; a questa si accompagna anche la riduzione dell’8,3% dell’cassa ordinaria che, in valori assoluti, raggiunge nel trimestre 26,3 milioni di ore; inoltre, si registra l’inevitabile e continua decrescita della cassa in deroga (fino al completo esaurimento) -  precisa Loy - che subisce una flessione dell’88,5% portando la stessa a circa 1,6 milioni di ore.

 

Passando dall’analisi delle gestioni alla fotografia del territorio, il Nord, in valori assoluti, è interessato dal maggior numero di ore autorizzate (32,5 milioni) sebbene con un utilizzo dello strumento in diminuzione del 39,5% sullo stesso periodo del 2017, a cui segue il Mezzogiorno con 16 milioni di ore e una flessione del 35,9% ed il Centro con 14 milioni di ore (-39,9%).

 

Aumenti dell’ammortizzatore sociale in sole 3 Regioni: Valle d’Aosta (+83,6%), Sardegna (+40,3%) e Basilicata (+38,4%). Viceversa, il Molise, vede la più alta caduta di ore di cassa integrazione autorizzate (-73,2%).

 

20 le Province che registrano incrementi dell’ammortizzatore sociale, con il più alto aumento ad Isernia (+146,7%), a fronte di Savona interessata dalla maggiore flessione (-91,1%).

 

A tali dati devono aggiungersi – sottolinea Loy - quelli relativi ai recenti Fondi di Solidarietà che, con l’aggiornamento di marzo, mostrano una consistente richiesta di prestazioni che cresce mese dopo mese. Dall’ultimo monitoraggio condotto, risultano pervenute al FIS (Fondo di integrazione Solidarietà) 28 milioni di ore, per un totale di lavoratori interessati pari ad oltre 121 mila; al FSBA (Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato) le domande di prestazione sono state 10.251, per circa 29 mila lavoratori; agli altri Fondi di Solidarietà sono state richieste un ammontare di oltre 6,2 milioni di ore, per complessivi 317 mila lavoratori in richiesta.

 

E’ chiaro, quindi, conclude Loy, che da questa visione più completa dell´insieme degli ammortizzatori sociali previsti dal nostro ordinamento, il quadro diventa meno positivo di quello evidenziato analizzando i soli dati delle 3 gestioni ordinaria, straordinaria e deroga.

 

A tale quadro occorre aggiungere la fotografia dell´aumento delle domande di disoccupazione nel I bimestre 2018, che si concentrano in maniera più marcata nel Mezzogiorno dove assorbono il 37,5% del totale.

 

 

Roma, 24 aprile 2018