Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 16/04/2018
Demografia: l’Italia destinata al declino?
Demografia: l’Italia destinata al declino?
16/04/2018  | Immigrazione.  

 

(di b.c.) Roma, 16 aprile 2018 - Le campagne d’odio contro gli immigrati rischiano di costarci molto care. In effetti, tra minori nascite e giovani che lasciano il nostro paese, l’Italia perde da tempo pezzi di popolazione al ritmo di 200 mila cittadini l’anno. Secondo proiezioni demografiche attendibili, al tasso di fertilità attuale di 1,34 figli per coppia (e in discesa), entro il 2050 la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) subirà una contrazione del 19%.

 

In uno scenario di immigrazione “zero” (tanto auspicata da alcuni irresponsabili) il calo sarebbe quasi il doppio. Senza gli immigrati il Pil italiano scenderebbe di colpo del 9%.

 

Ma la diminuzione della popolazione non comporta maggior lavoro per tutti: infatti aumenta il debito pro-capite; diminuisce il mercato di consumo interno; diminuiscono le imposte pagare e le risorse da destinare a sviluppo, innovazione e competitività.

 

Già oggi abbiamo quasi il 25% della popolazione italiana al di sopra dei 65 anni, con un indice di dipendenza degli anziani attestato al 36,3% (UE: 29,3%). Se la tendenza all'invecchiamento si manterrà costante, secondo le previsioni il tasso di dipendenza dagli anziani supererà il 60% entro il 2045.

 

Per dirla più semplicemente, se oggi c'è un anziano su quattro cittadini, a metà secolo ce ne saranno meno della metà. Con buona pace del sistema pensionistico (già oggi traballante). Neanche con una maggiore apertura agli immigrati cancelleremo il rischio di declino. In effetti si dovrebbe fare una politica di sostegno alle famiglie radicalmente opposta a quella di oggi. Senza stranieri a fare certi lavori e ad occuparsi dei nostri cari, però, la debacle è sicura e inarrestabile. Le teste di legno della politica saranno capaci di guardare un centimetro al di là del loro naso e dei sondaggi elettorali?