Israele, il nodo dei profughi che Netanyahu vuole cacciare
Sono soprattutto eritrei e somali. Dopo il no dell'Africa al loro ricollocamento, il premier ha provato a coinvolgere i Paesi occidentali che accolgono più migranti. Con l'avallo dell'Onu. Il piano per ora è saltato ma la questione resta.
Barbara Ciolli http://www.lettera43.it/
Il passo indietro e le smentite del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu sulla notizia eclatante, soprattutto per le destinazioni interessate, degli oltre 16.200 profughi interni da ricollocare in cinque anni – con l'avallo dell'Onu – in Paesi occidentali quali il «Canada, la Germania e l'Italia» non bastano a chiudere, né tanto meno a chiarire, la vicenda che ha fatto sobbalzare le cancellerie citate e anche l'Ue. Soprattutto perché la questione dell'espulsione di migliaia di richiedenti asilo da Israele si trascina da anni e certo la non cancellerà l'annuncio improvvido e impreciso, poi ritirato, di un premier populista come Netanyahu...
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