Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 15/03/2018
Dalla Ue altri tre miliardi alla Turchia per la gestione dei rifugiati
Dalla Ue altri tre miliardi alla Turchia per la gestione dei rifugiati
15/03/2018  | Immigrazione.  

 

Sbloccata la seconda trance di aiuti prevista dal controverso accordo del 2016. Manca oltre un miliardo di euro al Fondo Ue per l’Africa contro le cause delle migrazioni. Il commissario: «Contiamo sul ruolo dell’Italia per la riforma del trattato di Dublino»

 

di Alessandra Muglia

 

Bruxelles, 14 marzo 2018 - La Commissione Ue ha sbloccato la seconda tranche da 3 miliardi di aiuti alla Turchia per bloccare il flusso di migranti verso l’Europa e gestire i 3 milioni di rifugiati» presenti nel suo territorio, come previsto nell’accordo — controverso — siglato tra Ankara e Bruxelles nel marzo 2016.

 

Una somma che va ad aggiungersi ai tre miliardi già destinati al finanziamento di progetti mirati all’accoglienza e all’integrazione dei rifugiati.

 

Per la Commissione europea il bilancio dell’accordo con la Turchia resta positivo. «Riteniamo che sia nell’interesse sia dell’Ue che della Turchia che» l’accordo sui migranti «continui in futuro», dati i risultati raggiunti con «una riduzione degli arrivi nella Ue del 97%» ha sottolineato il commissario Ue alla migrazione Dimitris Avramopoulos. «Spero che il realismo e la saggezza prevalgano alla fine», ha aggiunto.

 

Un bilancio non proprio roseo invece quello stilato dalle organizzazioni per i diritti umani presenti sul campo che parlano di «crisi umanitaria». La stessa Unhcr ha espresso preoccupazione per le condizioni disumane in cui sono tenuti i richiedenti asilo stipati negli hotspot delle isole greche.

 

L’accordo con Ankara

 

L’accordo prevedeva che i profughi arrivati in Grecia dalla Turchia dopo il 20 marzo del 2016 fossero rinchiusi negli hotspot sulle isole di Samo, Lesbo e Chio in attesa di essere identificati ed eventualmente rimandati in Turchia.

 

I respingimenti in Turchia non riguardano solo i siriani, ma per ogni siriano respinto Bruxelles si è impegnata a fornire i documenti a un altro siriano già in Turchia che abbia fatto domanda per andare in Europa e sia inserito in una apposita lista di attesa.

 

I fondi europei non vanno soltanto al governo turco, ma anche ad agenzie delle Nazioni Unite e ong che lavorano per gli stessi obiettivi. Il meccanismo per la gestione dei fondi europei passa attraverso l’Ufficio europeo per i servizi per i rifugiati (Frit), aperto in Turchia a febbraio 2016.

 

Fondi (mancanti) per l’Africa

 

Nel suo bilancio periodico sull’attuazione dell’Agenda europea per la migrazione, Avramopoulos ha parlato dei problemi per finanziarla, denunciando che mancano ancora «oltre un miliardo» di euro al Trust Fund Ue per l’Africa, creato per combattere alla radice le cause delle migrazioni. Al momento sono stati approvati 147 programmi per un totale di 2,5 miliardi di euro tra Sahel, Corno d’Africa e Nord Africa.

 

Appello all’Italia

 

Il commissario Ue alla migrazione ha ricordato la scadenza «di fine giugno» per trovare un’intesa per la riforma del trattato di Dublino e il nuovo sistema di asilo in Europa. A questo proposito, ha valorizzato il peso dell’Italia, anche in prospettiva di un nuovo governo con la Lega: «Per la politica migratoria Ue contiamo molto sul ruolo dell’Italia, perché non è un piccolo stato membro e i suoi cittadini sono tra i più europeisti».