Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 13/03/2018
La maggioranza c’è. Ed è contro i migranti
La maggioranza c’è. Ed è contro i migranti
13/03/2018  | Immigrazione.  

 

Fulvio Vassallo Paleologo  

 

Roma, 13 marzo 2018 - Le manifestazioni contro il razzismo e il fascismo di queste ultime settimane, prima a Macerata e poi a Firenze, hanno messo bene in evidenza quali siano i rapporti di forza sul fronte della questione immigrazione, dopo anni di attacchi mediatici, oltre che a livello politico ed amministrativo, contro i migranti ed i cittadini solidali. Chi c’era e, soprattutto chi non c’era, è sotto gli occhi di tutti.

 

Al di là dei programmi elettorali dei partiti che hanno vinto questa ultima tornata elettorale, appare evidente come possa risultare vicino all’80 per cento il numero dei neoeletti, presenti nelle due camere del parlamento italiano, che metteranno al primo posto delle loro scelte, o saranno costretti a farlo per imposizione dei vertici che li controllano, il tema del respingimento e dell’espulsione dei migranti, che continuano a definire “irregolari”, quando non ricorrono al termine, fin troppo abusato, di “clandestini”. Del resto basta pensare a quanti hanno approvato gli accordi con la Libia, le relazioni parlamentari contro le Ong approvate con voto unanime e  poi strumentalizzate anche da più parti. Da ultimo queste stesse forze trasversali ostili ai migranti hanno intercettato il disegno di legge sulla cittadinanza e approvato la missione militare in Niger, questo per avere chiaro quali saranno le future maggioranze su questi temi. Malgrado il rifiuto delle autorità nigerine, i preparativi per la missione in Niger proseguono, vediamo quale governo sarà capace di fermare una impresa pericolosa, avventurista e dagli esiti imprevedibili. Nessuno parla più delle intercettazioni, di fatto sequestri di persona di migranti, perpetrati dalla Guardia costiera libica in acque internazionali, dove prima operavano le navi umanitarie delle Ong. 

 

Si può calcolare una maggioranza tanto ampia contro i migranti in fuga da condizione estreme di detenzione in Libia, o da paesi nei quali non sono garantite le libertà democratiche previste dalla nostra carta Costituzionale, e spesso neppure il diritto alla vita ed all’integrità fisica? Come è stato possibile che in due anni, dopo la fine dell’Operazione Mare Nostrum, si potesse aggregare un sentimento tanto diffuso contro i migranti tutti? Il discorso pubblico sui media e l’approccio dei maggiori partiti e movimenti alle questioni dell’immigrazione confermano un drastico ribaltamento di senso. Proprio contro tutti i migranti residenti, regolari e irregolari, anche se residenti da anni in Italia. Un sentimento ostile, alcuni direbbero un malessere diffuso nel corpo sociale, che ha collegato in una pericolosa continuità le sparate elettorali di alcuni partiti, con in testa la Lega, le manifestazioni parafasciste di gruppi come Casa Pound e Forza Nuova e settori sempre più ampi di opinione pubblica, vittime delle politiche sulla paura e sull’odio, che alla fine hanno condizionato le scelte elettorali. La strumentalizzazioni di gravi ma isolati fatti di criminalità, riferibili a stranieri, ha portato a un verdetto popolare di condanna collettiva verso interi gruppi di migranti, un comportamento pubblico che ricorda il periodo del regime di quei sistemi giuridici che si caratterizzavano proprio per la adozione del principio della “colpa collettiva”, rivolto nel secolo scorso contro ebrei, zingari ed omosessuali.