23.02.18 Gabriele Guzzi, Mariasole Lisciandro e Tommaso Portaluri
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Matteo Salvini sulle pensioni degli stranieri. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.
Previdenza e assistenza
Immigrazione e pensioni. Già da soli sono tra i temi più caldi della campagna elettorale, ma combinati insieme sono una calamita per l’attenzione degli elettori. A suscitare la curiosità degli spettatori è riuscito sicuramente Matteo Salvini che, in un dibattito già molto acceso, ossia quello con Laura Boldrini nello studio di Otto e Mezzo, ha dichiarato:
“Solo di pensioni gli immigrati che non hanno mai versato una lira [di contributi, ndr] prendono un miliardo di euro all’anno”.
Innanzitutto, è necessario fare una premessa di fondo. A prescindere dalla correttezza del numero, Salvini dà una narrazione fuorviante del sistema pensionistico italiano: sostiene infatti l’esistenza di un legame ineludibile tra contributi versati e pensioni ricevute. Vale quindi la pena precisare che le prestazioni dell’Inps non sono solo previdenziali, finanziate cioè principalmente dai contributi dei lavoratori. Esistono anche le prestazioni assistenziali, ossia trattamenti economici riservati a determinate categorie di cittadini in difficoltà, previsti dall’articolo 38 della Costituzione. Per loro natura sono finanziate dalla fiscalità generale e prescindono dai contributi versati dal beneficiario. Quindi, come altri articoli hanno dimostrato, l’Inps non si occupa solo di erogare assegni mensili a lavoratori in pensione, la cosiddetta spesa previdenziale, ma anche di fornire prestazioni come l’assegno sociale e l’assegno familiare. Proprio per questo, il “non aver mai versato una lira” non impedisce a un individuo di accedere alle prestazioni assistenziali, se possiede i requisiti richiesti.
Oltretutto, come emerso dall’audizione parlamentare del presidente dell’Inps Tito Boeri di luglio 2017, gli immigrati regolari versano ogni anno otto miliardi di contributi sociali e ne ricevono tre in termini di pensioni e altre prestazioni sociali, con un saldo netto di circa cinque miliardi per le casse dell’Inps. Come è stato già mostrato, gli immigrati regolari sono dunque contribuenti che danno alle casse dell’Inps più di quanto ricevono – al contrario di quanto suggerito da Salvini. Inoltre, secondo l’ultimo rapporto sull’immigrazione della Fondazione Leone Moressa, 2,4 milioni di immigrati lavorano regolarmente in Italia, mentre i pensionati, secondo il Dossier immigrazione, sono appena il 2 per cento del totale.
Fatta questa premessa, andiamo a verificare la correttezza del dato citato dal segretario della Lega.
Davvero un miliardo per le pensioni?
Per controllare se Matteo Salvini ha citato un numero esatto, è necessario consultare i dati sulle pensioni assistenziali (a cui avrebbero comunque diritto anche individui che non versano contributi sociali) erogate a cittadini stranieri.
Dai dati dell’Osservatorio statistico dell’Inps sintetizzati nella tabella 1 emerge che il costo totale delle pensioni di carattere esclusivamente assistenziale (quelle evidenziate in verde) pagate ai cittadini stranieri (extracomunitari e comunitari dell’Europa dell’Est) è pari a quasi 508 milioni di euro, poco più della metà del miliardo citato dal leader della Lega.
Questi dati, tuttavia, non consentono di isolare tutta la spesa assistenziale nei casi in cui il trattamento assistenziale viene cumulato con una pensione da lavoro (righe gialle). Ma anche se ipotizzassimo che le pensioni da lavoro fossero quasi nulle e comprendessimo quindi nel conteggio anche queste casistiche, il costo totale delle pensioni sarebbe pari a 612 milioni di euro, un numero ancora piuttosto lontano da quanto citato da Matteo Salvini.
Tabella 1– Prestazioni pensionistiche, assistenziali e Ivs (Indennità, vecchiaia e superstiti)