Lucca: a tre profughi sorpresi a rubare era stata tolta l’accoglienza. Il Consiglio di Stato: misura troppo forte per un fatto futile
di Luca Cinotti http://iltirreno.gelocal.it/lucca
LUCCA, 31 gennaio 2018 - La prefettura revoca le misure di accoglienza a tre migranti, il Consiglio di Stato le ripristina. Un balletto che non è nuovo e che stavolta riguarda tre giovani accusati di furto.
I decreti della prefettura risalgono, in un caso al 10 maggio scorso e negli altri due al 14 agosto. In tutti e tre i casi alla base della decisione dell’ufficio del Governo il fatto che i richiedenti asilo fossero accusati di aver trafugato indumenti dai cassonetti collocati in varie parti della città. Un’azione che era costata loro anche l’apertura di un procedimento giudiziario da parte della Procura. E, appunto, la revoca delle misure di accoglienza (ma non dello status di richiedente asilo che ovviamente rimane in piedi).
I tre migranti hanno presentato ricorso contro questo provvedimento davanti ai giudici del Tar di Firenze. Che, in primo grado, hanno dato loro torto, considerando giustificata la decisione della prefettura. I migranti, infatti, avevano spiegato che avevano rubato gli indumenti per portarli ad alcuni bambini. Giustificazione non accettata, perché ritenuta non sufficientemente provata. Anzi, per i giudici il furto «essendo stato attuato di concerto tra ospiti della struttura di accoglienza sembra in grado di turbarne la regolare convivenza».
Altra musica davanti al Consiglio di Stato, che ha discusso i ricorsi presentati dai tre con la tutela dell’avvocato Giovanni Biagi. In due casi i giudici hanno emesso un’ordinanza che cassa il provvedimento del tribunale fiorentino, nel terzo è arrivato un decreto che - al di là degli aspetti tecnici - porta esattamente allo stesso risultato.
In sostanza i magistrati (guidati come presidente di sezione dall’ex ministro degli Esteri Franco Frattini) hanno osservato come «la revoca delle misure di accoglienza appare gravemente pregiudizievole per i diritti fondamentali del richiedente asilo, a fronte di un fatto di modestissimo allarme sociale». Talmente modesto, continuano i pronunciamenti, che la stessa procura «ha chiesto l’archiviazione per la particolare tenuità del fatto».
Non è la prima volta che i giudici amministrativi ribaltano i provvedimenti della prefettura: a settembre il Tar aveva ridato le misure di accoglienza a otto profughi. Contro questi provvedimenti l’ufficio del Governo ha presentato ricorso al Consiglio di Stato.