(ANSA) - ROMA, 24 GEN - I paesi in via di sviluppo, dove si trova oltre un terzo dei migranti internazionali, hanno bisogno di massimizzare ulteriormente l'impatto economico dell'immigrazione. E' l'appello che arriva dal Centro per lo sviluppo dell'Ocse e dall'Organizzazione internazionale del Lavoro (Ilo) in un rapporto congiunto presentato oggi a Parigi.
"Abbiamo trovato che l'impatto limitato degli immigrati può significare che la maggior parte dei paesi di destinazione non ha sufficientemente sfruttato le abilità e la competenza che gli immigrati portano", ha detto il vice segretario generale dell'Ocse Masamichi Kono.
"Con politiche pubbliche adeguate è possibile pianificare un ruolo chiave nel potenziare il contributo degli immigrati allo sviluppo dei paesi che li ospitano", ha aggiunto Kono presentando il rapporto intitolato 'Come gli immigrati contribuiscono allo sviluppo dei Paesi'.
Il rapporto, usando metodi sia quantitativi che qualitativi esamina empiricamente i modi in cui la presenza degli immigrati impatta su 10 economie: Argentina, Costa Rica, Costa d'Avorio, Repubblica Dominicana, Gana, Kyrgyzistan, Nepal, Rwanda, Sud Africa e Thailandia. Si stima che il contributo degli immigranti al Pil vari da circa l'1% in Gana al 19% della Costa d'Avorio, con una media del 7% nei 10 paesi esaminati. Il contributo degli immigrati al valore aggiunto supera la percentuale della popolazione occupata in cinque paesi: Costa d'Avorio, Repubblica Dominicana, Kyrgyzistan, Nepal e Rwanda. In ogni caso, e' improbabile che l'immigrazione deprima il Pil procapite.