Pubblicato il 8 gennaio 2018 in http://sicurezzainternazionale.luiss.it/
La Nigeria ha iniziato a effettuare evacuazioni di massa per riportare a casa centinaia di cittadini che si trovano nei centri di detenzione libici. Il quotidiano Africa News riferisce che tali operazioni continueranno fino a che tutti i migranti nigeriani che hanno espresso la volontà di tornare in patria saranno riportati in Nigeria. I cittadini nigeriani costituiscono la principale nazionalità di migranti preseti in Libia, dove la maggior parte di loro è giunta per poi imbarcarsi alla volta dell’Europa. I nigeriani sono anche la principale nazionalità di richiedenti asilo sbarcati in Italia dalla Libia nel 2017, pari a 18,150, seguiti dai cittadini della Guinea, Costa d’Avorio, Bangladesj e Mali.
Con il progressivo calo di partenze dalle coste libiche nel corso dei mesi estivi per via degli accordi stretti dalle autorità di Tripoli con l’Italia e gli altri governi europei per cercare di fermare i flussi migratori, sempre più nigeriani sono stati costretti a rimanere in Libia, dove hanno subito abusi e hanno vissuto in condizioni molto gravi. Le procedure di rimpatrio e di ricollocamento dei migranti presenti in Libia sono state velocizzate in seguito alla pubblicazione, il 14 novembre, di un video da parte della CNN in cui venivano mostrati rifugiati africani venduti all’asta come schiavi.
Ciò ha provocato l’indignazione delll’Onu, il quale ha accusato i governi europei di complicità con le autorità libiche per i trattamenti disumani subiti dai migranti. Il 29 e 30 novembre, in occasione del summit dell’Unione Europea e dell’Unione Africana a Abidjan, in Costa d’Avorio, la Libia ha raggiunto un accordo con i leader europei e africani per effettuare rimpatri di emergenza dei rifugiati e dei migranti che hanno subito violenze e abusi all’interno dei centri di detenzione libici. Negli stessi giorni, il presidente nigeriano, Muhammadu Buhari, ha annunciato che le autorità di Abuja si sarebbero impegnate immediatamente nel riportare in patria i propri cittadini presenti in Libia. Il ministro degli Esteri, Goeffry Onyema, ha riferito ai giornalisti che il governo nigeriano ha messo a disposizione due aerei per evacuare i cittadini dal Paese nordafricano e che è previsto che, complessivamente, vengano riportati a casa 5,500 migranti.
Tuttavia, il ministro ha spiegato che si stanno presentando alcune difficoltà, in quanto alcuni nigeriani si trovano nei campi controllati dal governo di Tripoli, mentre altri sono in aree meno accessibili che sono sotto il controllo di altre autorità. Ormai da anni, la Libia costituisce il principale porto di partenza delle imbarcazioni cariche di migranti che salpano alla volta dell’Italia e dell’Europa. In seguito alla caduta del regime di Gheddafi, nell’ottobre 2011, il Paese nordafricano è scivolato in una situazione di completa instabilità politica, sociale ed economica. Ancora oggi, la Libia è divisa in due governi: il primo a Tripoli, sotto l’influenza degli Stati Uniti e dell’Italia; il secondo a Tobruk, sotto l’influenza della Russia e dell’Egitto.
I trafficanti di esseri umani si stanno approfittando della situazione, con il risultato che i migranti sono vittima di abusi continui, venendo catturati per poi essere costretti ai lavori forzati. Questi trattamenti non sono destinati soltanto agli uomini, ma vengono applicati indistintamente anche a donne e bambini. La Nigeria è un Paese dell’Africa occidentale che possiede l’economia più prosperosa di tutto il continente, ed è una delle nazioni più influenti della regione. Oltre a essere la principale produttrice di petrolio del dell’Africa, è la quarta esportatrice di gas naturale al mondo.
Nonostante ciò, il Paese è dilaniato dalla furia dei jihadisti di Boko Haram, gruppo fondamentalista nigeriano che dal 2006 sparge terrore in tutto il Paese, soprattutto nel nord-est, e nei vicini Camerun, Ciad e Niger. Dal 2009 a oggi, più di 20,000 persone sono state uccise nella sola Nigeria, e quasi 3 milioni di cittadini sono stati costretti ad abbandonare le proprie case. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), nel 2017, sono giunti in Europa via mare 171,635 migranti. L’Agenzia europea Frontex ha reso noto che tali dati rappresentano una diminuzione del 60% rispetto ai numeri del 2016.