Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 04/01/2018
Israele, varato piano di espulsione per 40 mila migranti africani
Israele, varato piano di espulsione per 40 mila migranti africani
04/01/2018  | Immigrazione.  

 

Tel Aviv, 3 gennaio 2018 (AdnKronos) - Il governo israeliano ha approvato oggi un piano per l'espulsione dal Paese di 40mila migranti africani. Lo ha confermato il ministero degli Interni dello Stato ebraico, mentre il premier israeliano Benyamin Netanyahu, parlando prima della riunione del governo, ha avvertito: "Gli infiltrati hanno davanti a sé una scelta chiara, cooperare con noi e andarsene volontariamente o dovremo usare altri strumenti consentiti dalla legge".

 

Il governo ha approvato all’unanimità la chiusura del centro di Holot (nel sud del paese) e ha dato ai migranti presenti illegalmente in Israele tre mesi di tempo per lasciare il paese, altrimenti saranno deportati a casa loro. Secondo dati ufficiali ci sono 38.043 clandestini africani, tra cui 27.494 eritrei e 7.869 sudanesi.

 

La loro presenza a Tel Aviv e in altre parti del paese ha provocato malcontento nella popolazione che è stato accompagnato da violente reazioni contro i crimini degli immigrati.

 

Già a novembre Netanyahu aveva annunciato l'intenzione di espellere verso Paesi terzi decine di migliaia di migranti, arrivati negli ultimi 15 anni in particolare da Sudan ed Eritrea, che Israele considera 'illegali', accordando solo in rarissimi casi l'asilo politico. I Paesi verso i quali dovrebbero essere espulsi sarebbero Ruanda e Uganda. Due giorni fa, l'Autorità per la popolazione e l'immigrazione israeliana ha iniziato a chiedere agli "infiltrati" sudanesi ed eritrei a lasciare volontariamente il Paese entro la fine di marzo e a quelli che lo faranno arriverà una sorta di 'risarcimento' del valore di 2.900 euro. Quelli che non lo faranno entro tre mesi, è l'avvertimento, saranno arrestati.  Nel 2013, per fermare il flusso di "infiltrati", Israele aveva costruito un muro al confine con l'Egitto, dal quale passavano gli immigrati diretti nello Stato ebraico, dopo l'arrivo di circa 60mila persone, 20mila delle quali già rimpatriate.

 

Israele ha già firmato accordi con il Ruanda e l’Uganda: manderà lì i clandestini. In cambio paga. Costa molto meno che mantenerli in Israele e, sicuramente, molto meno dei danni che farebbero in Israele.