La decisione dei capogruppo. Spiega Luigi Zanda (Pd): "Mi auguro che il governo voglia mettere la fiducia ma, dubitando che ci sia una maggioranza, la legge va esaminata dopo quella di bilancio. L'Italia non può correre il rischio dell'esercizio provvisorio". Manconi, in sciopero della fame: "Si vada al voto di fiducia, c'è stato decine di volte e su temi assai meno nobili"
Roma, 20 dicembre 2017 - La legge sullo Ius soli èstata inserita nel calendario d'Aula del Senato dopo l'approvazione della legge di Bilancio. E' quanto viene riferito al termine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Spiega Luigi Zanda, il capogruppo del Pd al Senato: "Al momento non c'è maggioranza per approvarlo, abbiamo chiesto e ottenuto di calendarizzare lo Ius soli dopo la manovra". E aggiunge: "C'è una ragione per questa richiesta - spiega Zanda - lo Ius soli per essere approvato ha bisogno di un voto di fiducia. Io mi auguro che il governo voglia mettere la fiducia ma dubitando fortemente che ci sia una maggioranza, si deve necessariamente esaminare dopo la legge di bilancio. L'Italia non può rischiare l'esercizio provvisorio, è un rischio che non possiamo correre".
"Così significa che sullo Ius soli la maggioranza ha definitivamente gettato la spugna. E' una decisione ipocrita, una calendarizzazione finta: non esiste questa possibilità", è il duro commento di Cecilia Guerra, capogruppo di Mdp al Senato.
Luigi Manconi, il senatore Pd che per sostenere l'approvazione della legge sullo Ius soli è al secondo giorno di sciopero della fame, non chiude del tutto le porte: "Le possibilità che la legge sia approvata sono scarse, ma il tempo c'è e va utilizzato per provarci" ha detto intervenendo alla fiaccolata delle associazioni sotto palazzo Chigi per chiedere l'approvazione. Anche Manconi spinge il governo a porre la fiducia ma, insieme, ha invitato le associazioni a prepararsi a una battaglia nei prossimi anni, se la legge non venisse approvata.
"Se la lunghissima stagione iniziata 10 anni fa non avesse esito positivo, dobbiamo essere pronti a ripartire subito dopo, sapendo che questa non è stata una battaglia inutile, perché ora siamo tutti più forti, più intelligenti, più consapevoli, e questo ci consentirà di far capire all'opinione pubblica che si tratta di una legge che è un bene comune per tutti". Quanto alla fiducia, il senatore Manconi, che è presidente della commissione Diritti umani, ha sottolineato che "in questa legislatura è stata posta decine di volte e su temi assai meno nobili di questo".
E la Cei, attraverso il presidente, il cardinale Gualtiero Bassetti a un convegno della Cisl sull'integrazione a cui ha partecipato anche il ministro Marco Minniti, ribadisce il suo sì netto alla legge sulla cittadinanza, in quanto "diritto fondamentale". E argomenta: "Quando si condividono elementi di civiltà e concordia, quando si condivide la scuola, l'ethos, perché non si deve avere questo Ius soli e culturae, anche da piccoli, diritto fondamentale per la persona umana?". E ancora, il capo dei vescovi italiani: "La parola integrazione vuol dire pace, vuol dire che tu sei un altro me stesso, non è assimilazione. E da qui parte il diritto alla cittadinanza che io ho sempre affermato. Chi vive in un posto della terra che ha scelto, e ne condivide gli elementi di civiltà e convivenza, perchè non deve avere questo diritto fondamentale?".
Anche Minniti, da sempre favorevole, non arretra: "Lo Ius soli non è una legge sull'immigrazione ma sull'integrazione e un grande Paese come l'Italia non può non averla. Contribuisce a rendere più forte l'Italia anche sul tema della sicurezza. La sostengo, quindi, come italiano e come ministro dell'Interno".
"Assicuro tutto il mio sostegno allo Ius soli, anche in questi ultimi giorni, affinché il paese abbia una legge giusta per bambini che sono già italiani di fatto e non di diritto" garantisce il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Del Rio, aggiungendo: "Continuiamo a lavorare e lavoreremo fino all'ultimo, insieme, perché il Senato colga l'occasione, subito dopo la manovra, di far fare al paese un altro passo avanti nella battaglia per i diritti che ha caratterizzato tutta questa legislatura".