Bruxelles, 29/11/2017 - All'apertura del Vertice UE-Unione Africana oggi in Costa d'Avorio, la Confederazione europea dei sindacati ha chiesto l'immediata sospensione degli sforzi dell'UE per mantenere i profughi e i migranti in Libia, almeno fino a quando non saranno garantite la sicurezza e il benessere dei migranti. Oltre alle spaventose strutture e condizioni di detenzione, ora emergono gravi accuse di migranti venduti in condizioni di schiavitù. Si prevede che il Vertice richieda un'indagine indipendente e approfondita sulle accuse di schiavitù, ma la CES avverte che è troppo poco, troppo tardi.
"E’ ovvio che le accuse sulla schiavitù debbono essere investigate", ha detto Luca Visentini, segretario generale della CES, "ma l'UE dovrebbe anche sospendere ogni sforzo volto a mantenere i migranti in Libia fino a quando non sarà assicurato che essi saranno trattati con decenza e umanità".
Per il Segretario Generale Ces "È già abbastanza grave pagare altri per agire come guardie di frontiera europee, ma mantenere i migranti in condizioni disumane e pericolose è assolutamente inaccettabile e contrario alle convenzioni internazionali sui diritti umani". "Lo stesso presidente Juncker ha giustamente sottolineato che fino a quando ci saranno pochi canali legali d’ingresso in Europa, le persone disperate continueranno a trovare modi illegali per realizzare i loro sogni di raggiungere l'Europa".
"L'UE deve impegnarsi maggiormente per salvare le persone dall'annegamento nel Mediterraneo – ha concluso Visentini - aprire nuovi canali per la migrazione legale e sostenere l'integrazione nella società e nel mercato del lavoro europei e concentrarsi meno esclusivamente sulla sicurezza e sul controllo delle frontiere".
La CES è anche indifferente per il mancato coinvolgimento nel summit di sindacati ed ONG, e trova ridicolo che perfino ai gruppi giovanili venga impedito di partecipare ad un summit che si suppone debba affrontare temi riguardanti la gioventù.