I dati Istat confermano la necessità di un salto di qualità per il lavoro. Lo stock di contratti stabili rimane fermo e la vivacità (relativa) dell’economia si trasforma, prevalentemente, in contratti temporanei. Se questo trend non viene interrotto a risentirne saranno sia le persone che il nostro sistema sociale, anche per la debolezza dell’offerta di lavoro che viene fatta ai ragazzi e alle ragazze, con conseguente aumento della sfiducia, certificata dalla crescita degli inattivi.
Investimenti (soprattutto al sud), riduzione carico fiscale, politiche attive efficaci e buoni percorsi d’istruzione, sono alcune delle priorità sulle quali orientare le scelte di politica economica.
Roma, 31 ottobre 2017