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La Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica, che resterà aperta fino al 18 settembre 2017, volta a raccogliere testimonianze, esperienze ed informazioni al fine di valutare l'adeguatezza dell'attuale normativa europea in tema di ingresso e soggiorno regolare negli Stati Membri di cittadini provenienti da Paesi Terzi (Legal Migration).
La consultazione pubblica ha il fine di effettuare una verifica sull'adeguatezza (Fitness Check) dell'attuale assetto normativo europeo in tema di "Legal Migration". Tale verifica è volta ad individuare le eventuali lacune e incongruenze presenti nella normativa per poi poter procedere ad una semplificazione e armonizzazione della stessa. Con ciò si vuole contribuire ad una miglior organizzazione della disciplina giuridica relativa ai flussi migratori.
I risultati della consultazione costituiranno una solida base per individuare quali misure (sia legislative che non) debbano essere adottate per migliorare coerenza e organicità della normativa in oggetto, in modo tale da garantirne un'applicazione efficace e puntuale. Peraltro, gli stessi risultati della consultazione potranno essere utilizzati per verificare se vi siano incompatibilità e discrepanze tra la portata generale dell'attuale disciplina europea sulla "Legal Migration" e le esigenze di alcune categorie specifiche che, non rientrando nell'ambito di applicazione della disciplina generale, necessitano di normative ad hoc. In aggiunta, una valutazione adeguata della legislazione in materia di immigrazione, potrà costituire un valido ausilio per procedere ad un'armonizzazione delle politiche migratorie in campo giuridico con le esigenze economico-sociali dell'unione Europea, anche alla luce della necessità di prevenire e combattere lo sfruttamento del lavoro.
Il Fitness Check per la "Legal Migration" è stato annunciato per la prima volta nella comunicazione REFIT 2013, confermato successivamente dall'Agenda Europea per la migrazione del 2015 e dalla comunicazione del 2016 "Verso una riforma del sistema comune d'asilo e valorizzazione delle vie legali verso l'Europa".
L'attuale assetto normativo europeo relativo alla "Legal Migration" disciplina le condizioni per l'accesso al mercato del lavoro, per il ricongiungimento familiare e per finalità di studio e di ricerca dei cittadini di Paesi Terzi e regola inoltre il soggiorno di lungo periodo nell'Unione Europea. Il quadro giuridico europeo include tra le altre: la Direttiva 2003/86/CE sul ricongiungimento familiare; la Direttiva 2003/109/CE sui soggiornanti di lungo periodo; le Direttive 2004/114/CE sugli studentie 2005/71/CE sui ricercatori, poi rifusa nella Direttiva 2016/801/UE (che entrerà in vigore nel 2018); la Direttiva 2009/50/CE sul lavoro altamente qualificato (Carta Blu UE).
L'obiettivo principale della normativa in oggetto è quello di gestire in maniera efficace i flussi migratori, assicurando un giusto trattamento ai cittadini extra UE residenti legalmente negli Stati Membri. Inoltre, per quanto concerne le migrazioni dettate da motivi di lavoro, l'ulteriore obiettivo è quello di contribuire a promuovere la competitività e la crescita nell'Unione Europea, in particolare aiutando a colmare le lacune e le carenze all'interno del mercato del lavoro europeo.
La consultazione pubblica è intesa a raggiungere il più ampio pubblico possibile sia all'interno che all'esterno dei confini dell'Unione Europea, data l'importanza di raccogliere i punti di vista di tutte le parti interessate in merito alle difficoltà incontrate finora con riferimento alla disciplina in oggetto.
In particolare la consultazione pubblica è rivolta a:
- Cittadini di Paesi Terzi che stanno valutano l'opportunità di trasferirsi verso L'Unione Europea
- Cittadini di Paesi Terzi che risiedono o avevano la residenza nell'Unione Europea
- Lavoratori, rappresentanti commerciali e fornitori di servizi per il mercato europeo provenienti da Paesi Terzi
- Autorità nazionali, regionali o locali presenti nell'Unione Europea e consolati/ambasciate/missioni diplomatiche di Paesi Membri dell'Unione Europea verso Paesi extra UE
- Ong, cittadini che abbiano interesse e chiunque altro.