Minniti: «Tutta la responsabilità su di noi, basta ipocrisie». La linea dura del governo con l’Unione europea è stata decisa dopo un incontro tra il premier Paolo Gentiloni e il ministro dell'Interno Marco Minniti
di Grazia Longo, http://www.lastampa.it/
Dietro la decisione di bloccare i porti italiani alle navi straniere c’è l’intesa raggiunta, l’altra sera a Palazzo Chigi, tra il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro dell’Interno Marco Minniti. È stato quest’ultimo a premere sull’acceleratore e concordare con il premier una linea dura. Alla base della fermezza del governo nel braccio di ferro con l’Unione europea c’è la consapevolezza che la misura è oramai colma.
«Le ultime 48 ore sono state drammatiche - osserva il titolare del Viminale - nei nostri porti sono attraccate 25 navi. Un numero senza precedenti in una concentrazione ridotta di ore che ha determinato un grande sforzo da parte delle strutture portuali». Secondo il ministro l’impennata di partenze dalla Libia è «da ricondurre alla fine del Ramadan che ha determinato una ripresa a pieno regime dell’attività dei trafficanti di esseri umani». È soltanto grazie alla professionalità e all’impegno del personale portuale che si è potuta gestire una simile emergenza, soprattutto tenendo conto che non esistono attracchi a sufficienza per accogliere tutte le navi in arrivo. Tra gli aspetti da monitorare c’è il contrasto in corso tra la guardia costiera libica e le navi di alcune organizzazioni non governative europee.
«Mentre la prima cerca di impedire la partenza dei migranti - sottolinea Minniti - le ong puntano a recuperare in mare i migranti. Alla fine del Ramadan la guardia costiera libica è riuscita a stoppare 6 mila migranti, ma al contempo alcune ong straniere hanno sfidato la guardia costiera aiutando migliaia di persone pronte a partire»...