Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 30/06/2017
Minniti insiste col blocco dei porti: “Il tempo delle parole è finito, ora servono i fatti”
Minniti insiste col blocco dei porti: “Il tempo delle parole è finito, ora servono i fatti”
30/06/2017  | Immigrazione.  

 

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di Paolo Padoin

 

ROMA – «Il tempo delle parole è finito, ora servono i fatti». Il ministro dell’Interno Marco Minniti conferma che l’Italia non tornerà indietro: se alle (blande) aperture arrivate da Bruxelles e Berlino, dove i leader Ue si sono incontrati in vista del G20, non seguiranno atti concreti, il nostro paese darà seguito a quanto annunciato ieri, negando l’approdo ai porti alle navi cariche di migranti che battono bandiera non italiana, vale a dire quasi tutte quelle delle Organizzazioni non governative che operano davanti alla Libia, ad eccezione di quella di Save The Children e di una delle 4 di Medici senza frontiere.

 

Dopo le parole di comprensione dell’Ue – conferma il ministro della Difesa Roberta Pinotti – l’Italia si aspetta atti concreti. Al Viminale stanno studiando come far scattare l’eventuale blocco, sperando di non doverlo attuare e anche se al momento le partenze sembrano aver subito un rallentamento negli ultimi due giorni: rispettivamente 800 e solo 117.

 

L’idea, se non dovesse cambiare lo scenario, è quella di bloccare almeno una nave, lasciandola avvicinare alle coste e fornendo ovviamente tutta l’assistenza necessaria ai migranti a bordo, ma non consentendogli di attraccare. Sul quando, si sta ancora discutendo: è possibile, anche se poco probabile, che un gesto dimostrativo possa esser attuato già prima del vertice informale dei ministri dell’Interno dell’Ue in programma mercoledì a Tallin, in Estonia, proprio per mandare un segnale forte a tutta l’Unione. E’ invece più probabile che si decida di attendere la riunione per vedere le carte che Bruxelles intende calare sul tavolo e poi agire di conseguenza...