Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 15/06/2017
Ius soli: Senato accelera e incardina il testo di legge approvato alla Camera
Ius soli: Senato accelera e incardina il testo di legge approvato alla Camera
15/06/2017  | Sindacato.  

 

La Lega protesta, prima usa l’ostruzionismo poi cerca la rissa per far sospendere la seduta. L’aula comunque vota per dare l’avvio al dibattito sulla riforma della legge 91/92. Delegazioni di "Italiani senza cittadinanza" e "l’Italia sono anch’io" hanno assistito ai lavori dell’aula. Fuori dal Senato Casa Pound ha inscenato una manifestazione non autorizzata contro lo Ius Soli.

 

(redazionale) Roma, 15 giugno 2017 -  Giornata importante quella di oggi per quasi un milione di minori stranieri nati in Italia o arrivati da piccoli, interessati alla riforma della legge sulla cittadinanza. Dopo 20 mesi senza discussione in sede di I° Commissione al Senato, oggi Palazzo Madama ha incardinato il testo di legge approvato alla Camera il 13 ottobre 2015 che potrà discuterne i contenuti e votarlo a partire dal prossimo 25 giugno.

 

La cosa è avvenuta tra violente proteste della Lega che ha tentato di bloccare la presa in esame del tema cittadinanza, ed ha poi dato vita a disordini in aula che hanno costretto il Presidente Grasso ad espellere il capogruppo della Lega, Sen. Centinaio.

 

L'Assemblea ha comunque votato sì alla richiesta di inversione dell'ordine del giorno dei lavori e incardinato lo ius soli prima del voto sulle pregiudiziali di costituzionalità del decreto vaccini.

 

Il tema della riforma della legge 91/92 suscita forti contrapposizioni politiche visibili anche in una manifestazione non autorizzata inscenata in mattinata da Forza Nuova e casa Pound, al di fuori di Palazzo Madama, manifestatamente contro lo Ius Soli. Molte sono state anche le dichiarazioni politiche a favore e contro la riforma.

 

"Non è il momento di fermarsi: il Senato faccia il suo dovere”, ha scritto la UIL in una nota stampa. “Questi ragazzi, figli di immigrati, sono italiani a tutti gli effetti e lo diventerebbero comunque, con la legge attuale, a 18 anni. Far aspettare loro tanto tempo, a fronte di una scelta libera e consapevole, è solo un atto di cinismo e opportunismo politico che non fa onore a nessuno".  Per la UIL  "L'Italia è sempre di più fatta da questi e dai nostri ragazzi. Negare loro l'opportunità di essere riconosciuti (oltre che di sentirsi) italiani sarebbe ingiustificabile", ha detto il sindacato. La UIL ha ricordato come siano quasi un milione tra bambini e ragazzi, i figli di stranieri ad essere nati in Italia e ad attendere da anni la riforma di questa legge.

 

Alla discussione in aula al Senato hanno  presenziato due delegazioni: “Italiani senza cittadinanza” che rappresenta giovani stranieri e quella  di  “L’Italia sono Anch’io”, rete di sindacati ed associazioni che nel 2012 raccolse oltre 200 mila firme e presentò un ddl di iniziativa popolare di riforma dell’attuale legge. La UIL è una dei fondatori di questa rete ed era presente al dibattito di oggi al Senato.